cambiaménto climàtico

Fenomeno studiato in climatologia che consiste nella variazione dei valori medi dei parametri ambientali, come temperature e precipitazioni, in un intervallo variabile di tempo e di spazio. Questo fenomeno, correlato nella storia recente del Pianeta alle attività umane e all’emissione nell’atmosfera di alcuni gas, influisce in maniera significativa sulla conformazione dell’ambiente, locale e globale, e sulla distribuzione e sviluppo di piante e animali.
La storia del pianeta Terra è caratterizzata da continui cambiamenti del clima, secondo il succedersi di fasi di diversa lunghezza e ciclicità. Questa vicenda, che dura da milioni di anni, viene studiata attraverso le tracce lasciate dai fenomeni climatici nel tempo: reperti fossili, sedimenti nei fondali marini, residui di aria nei ghiacciai, fenomeni di erosione nelle formazioni rocciose ecc… In base ai dati raccolti è stato possibile ricostruire la storia climatica e ambientale della Terra, stabilendo che essa è passata attraverso fasi alterne di glaciazione, dando origine a Ere glaciali e interglaciali e alternando momenti di raffreddamento e di riscaldamento.
La presenza degli esseri viventi sulla Terra dipende dal livello della temperatura nella biosfera, la zona in cui si manifesta il fenomeno della vita. Questa condizione di sopravvivenza dipende dall’azione di irraggiamento del Sole, dagli effetti delle correnti oceaniche, dalla presenza attenuatrice dell’atmosfera e dall’effetto serra naturale, che consiste nell'intrappolamento e nell'assorbimento delle radiazioni termiche emesse dal terreno e dagli oceani, a loro volta riscaldati dalla luce solare diretta. Quando uno di questi fattori viene modificato, si possono registrare variazioni climatiche che danno origine a un riscaldamento o a un raffreddamento globale.
A questi fenomeni naturali di cambiamento climatico si aggiunge l'influenza dell'uomo. Infatti, nello studio del clima su lunghi periodi, si è registrata una correlazione tra l'aumento della temperatura media globale e l'aumento della concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera. Dal momento che l'aumento di anidride carbonica (del metano e altri gas serra) nell'atmosfera dipende dal crescente uso di combustibili fossili da parte dell’uomo, la responsabilità del recente innalzamento delle temperature globali è stata attribuita in gran parte all’attività antropica. La limitazione delle emissioni di gas nocivi e la riduzione dell'uso dei combustibili fossili potrebbe ridurre il generale riscaldamento climatico del pianeta che potrebbe avere conseguenze ambientali tali da sconvolgere la vita sulla Terra. La tendenza all'aumento di anidride carbonica nell'atmosfera è ancora più marcata a causa della contemporanea massiccia distruzione, soprattutto nei Paesi della fascia intertropicale, di boschi e foreste che costituiscono la principale fonte di assorbimento e di riciclo dell'anidride carbonica.
Dall'epoca della rivoluzione industriale (1800 ca.) si calcola che la concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera sia aumentata del 25-30%. Dagli inizi del sec. XX si è verificato un innalzamento della temperatura media globale di circa 2°C e, in questo contesto di crescente riscaldamento planetario, la comunità scientifica ritiene che dalla metà del Novecento i cambiamenti climatici siano da attribuire per buona parte all’uomo. In prospettiva futura, il Comitato Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (Intergovernmental Panel on Climate Change, IPCC) ritiene che, sulla base delle tendenze di emissione dei gas serra, sia possibile stimare un ulteriore aumento della temperatura terrestre tra 1,4 e 5,8°C entro il 2100.
Nel giugno del 1992 a Rio de Janeiro, in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo, è stata firmata dai Paesi membri dell'ONU una convenzione quadro sui cambiamenti climatici, che fissa i principali obiettivi e i più importanti impegni operativi che gli Stati del mondo dovranno assumersi per la protezione del clima globale e per combattere l'effetto serra, generato dalle attività umane. Di fronte al continuo peggiorare della situazione, si rese necessario, nel dicembre 1997, un ulteriore provvedimento, il protocollo di Kyōto (entrato in vigore nel 2005) che stabiliva la riduzione del 5,2% delle emissioni di gas serra entro il 2012.  Da quel momento si sono susseguite numerose conferenze internazionali con lo scopo di verificare la situazione climatica del pianeta e di porre limiti vincolanti all’emissione di gas serra. Importanti sono le COP (Conference of the Parties, Conferenze delle Parti) promosse dalle Nazioni Unite: tra queste, nel 2015 particolarmente significativa è stata la COP21, la Conferenza sul clima di Parigi, che ha dato vita a un accordo globale tra 196 Paesi per contrastare i cambiamenti climatici (Accordi di Parigi) con l’impegno di mantenere sotto i 2°C l’aumento della temperatura globale.
I fenomeni legati al cambiamento climatico hanno profonde influenze sull’ambiente, portando per esempio alla desertificazione e al ridimensionamento dei ghiacci polari con conseguente innalzamento del livello dei mari e degli oceani. Inoltre, si teme anche il diffondersi di malattie che hanno gli insetti come vettori o sono generate da virus letali "risvegliati" dall'innalzamento della temperatura e in grado di scatenare pandemie. Un ultimo fronte di preoccupazione e tensione è quello economico e politico, per le conseguenze che i cambiamenti climatici possono avere sulle società umane (per esempio, il fenomeno dei migranti climatici).

 

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