Maitreya
nome che deriva da maitrī (benevolenza) ed è già presente nell'Hīnayāna. Maitreya (forse sec. IV d. C.) è uno dei personaggi prediletti del buddhismo Mahāyāna. Bodhisattva e Buddha del futuro, risiede nel Cielo dei Tuṣita (paradiso buddhistico) da dove concede grazie in attesa della rinascita finale. Questa attesa escatologica è stata variamente formulata nelle diverse scuole. L'atteso Buddha viene raffigurato nell'arte riccamente vestito e ingioiellato, e nella sua alta acconciatura figura talora l'immagine di un piccolo stūpa (reliquiario); talvolta appare seduto all'europea, oppure in piedi secondo le convenzioni stilistiche dell'arte indiana. È accertato che con Maitreya sono da identificarsi i Bodhisattva gandharici stanti, con acconciatura a cappio, ampolla nella mano sinistra e con la destra contro il torace, con il palmo rivolto verso l'interno. Nella piccola bronzistica e nelle terrecotte policrome tibetane l'immagine di Maitreya (Byamspa) appare spesso circondata da altre divinità. Nell'iconografia cinese (in Cina il suo culto è molto diffuso, come in Giappone, dove è chiamato Miroku Bosatsu) Maitreya viene generalmente rappresentato in posa accosciata. I suoi attributi sono il kalasa (vaso con l'elisir della vita) e il cakra (Ruota della Legge). Maitreya appare spesso raffigurato nella plastica del Fondukistan (come divinità dal loto blu), della scuola del Gandhara (in piedi o seduto secondo i modelli indiani), di Shotorak (seduto sul trono di leoni), negli affreschi murali di Bamiyan e di Kakrak, dove appare simile alla rappresentazione della divinità iranica di Mithra.