stūpa

sm. sanscrito (propriamente, ciuffo di capelli, per estensione colmo del tetto). Costruzione a muratura di mattoni senza spazio interno sviluppatasi dalla forma del primitivo tumulo funerario (comparso in India nel II millennio a. C.) per opera del buddhismo. Destinata in origine ad accogliere le reliquie di Buddha, rivestì successivamente carattere di monumento commemorativo. I più antichi stūpa risalgono all'epoca Maurya (stūpa n. 1 di Sanchi) e la loro forma, quale si definì nel sec. II a. C., è costituita da un basamento (medhi) su cui poggia una cupola emisferica (anda) sormontata da un corpo cubico (harmikā), provvisto di balaustra dal cui centro si innalza un'asta che sostiene i parasoli (chattra). Il rito della deambulazione attorno allo stūpa in senso orario (pradaksina) si svolge su un apposito sentiero che corre attorno al basamento delimitato da una balaustra in pietra (vedikā), alla quale si accede attraverso i portali (torana). Introdotto nei vari Paesi asiatici soggetti all'influenza della cultura artistica indiana, questo monumento fu interpretato dalle singole tradizioni in una varietà di tipi che mantengono tuttavia il disegno della struttura originaria. In Cina, in Giappone, in Corea e nel Viet Nam invece lo stūpa si sviluppò nella pagodamendo quindi anche una diversa struttura architettonica. "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 10 pp 279-281, 287" "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 10 pp 279-281, 287"

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