Lopokov, Fëdor Vasilevič
(anche Lopukhov o Lopuchov), ballerino, coreografo e maestro di danza russo (Pietroburgo, poi Leningrado, 1886-1973). Allievo di G. Legat alla scuola di ballo dei Balletti Imperiali dove si diplomò nel 1905. Dopo l'esordio a Mosca (1907-09) entrò nella compagnia del Teatro Mariinskij, che lasciò per unirsi alla compagnia di Anna Pavlova, con la quale debuttò in America (1910). Tornato al Mariinskij vi rimase quasi ininterrottamente fino al 1970 (direttore dal 1922-30; dal 1944-47; dal 1955-58). Nel 1921 fu l'iniziatore, con Jurij Slonimskij, delle “Serate del giovane balletto” che rivelarono il giovane Balanchine. Nel 1931 creò la compagnia di balletto del Teatro Malyi, che guidò personalmente fino al 1936. Considerato un coreografo d'avanguardia, caposcuola del rinnovamento negli anni Venti, a lui si deve la prima introduzione di elementi di acrobazia nel linguaggio accademico. Lopokov fu altresì considerato il depositario dello stile classico ed è per questo una figura-chiave nell'evoluzione del balletto russo-sovietico, fondamentale per il suo ruolo di salvaguardia della tradizione negli anni immediatamente successivi alla rivoluzione, quando varò molti riallestimenti dei grandi balletti di repertorio da La bella addormentata a Raymonda, da Coppelia a Schiaccianoci, al Lago dei cigni. Fra le sue creazioni Vortice rosso (1924), La fanciulla di ghiaccio (1927), entrambi arricchiti da quei virtuosismi acrobatici poi ripresi da molti coreografi sovietici dopo di lui, Taras Bulba (1940), Quadri di un'esposizione (1963). Il suo operato, di innovatore sempre sostanzialmente fedele al dettato classico-accademico, ha esercitato notevole influenza sulle successive generazioni di coreografi sovietici, la gran parte dei quali sono stati suoi allievi (Lavrovskij, Grigorovič).