Lavrovskij, Leonid Michajlovič
ballerino, coreografo e maestro di danza sovietico (San Pietroburgo 1905-Parigi 1967). Allievo della scuola di ballo dell'allora Politecnico di Pietrogrado si diplomò nel 1922, dedicandosi subito all'insegnamento ed entrando contemporaneamente a far parte della compagnia del Teatro Accademico di Stato d'Opera e Balletto (Mariinskij). Qui prese parte alle Serate del giovane balletto organizzate, fra gli altri, da Balanchine. Fin dal 1930 si cimentò nella coreografia, esordendo con il brano Studi sinfonici e componendo ben presto alcuni balletti a serata intera: Fadetta (1934, sulla partitura del balletto Sylvia di L. Delibes), e Katarina (1935). Direttore del ballo al Teatro Maly di Leningrado (San Pietroburgo) dal 1935 al 1938 e del Kirov (Mariinskij) dal 1938 al 1944, si distinse per lo stile elegante e l'impegno, come seguace delle teorie di K. S. Stanislavskij, a dare realistico risalto alla psicologia dei personaggi, come accade nel suo Romeo e Giulietta composto sulla partitura di S. S. Prokofev nel 1940; fu questa la prima edizione sovietica del balletto ed è considerata come il punto più alto della coreografia sovietica degli anni Trenta. Dopo la fine della seconda guerra mondiale passò come coreografo, insegnante e infine direttore al Bolšoj di Mosca (1944-56 e 1960-64); fra gli allestimenti e le nuove creazioni di questo periodo ricordiamo: Giselle (1944), Raymonda (1945), la ripresa moscovita di Romeo e Giulietta (1946), Il papavero rosso (1949), Il fiore di pietra (1954), Paganini (1960, su musica di S. V. Rachmaninov). È considerato una delle personalità più influenti e significative nella storia del balletto sovietico.