Kline, Franz
pittore statunitense (Wilkes Barre, Pennsylvania, 1910-New York 1962). Studiò a Boston e a Londra; nel 1938-39 si stabilì a New York, dove nel 1950 tenne la sua prima mostra personale (Galleria Egan) con opere orientate all'approfondimento dell'arte astratta. Componenti importanti nella sua formazione furono le poetiche del fauvismo e del cubismo, oltre alle influenze del realismo espressionista e per molti aspetti quelle della pittura giapponese zen. Nel corso degli anni Cinquanta l'artista si pose con presenza rilevante nell'ambito della stagione “eroica” dell'action painting, distinguendosi con una pittura segnica, di incisiva scrittura nera, di concitata e drammatica plasticità. Portato a una insopprimibile esigenza di racconto, Kline ravvivò la sua scrittura monocroma con annotazioni di colore puro, nell'ordine limitato di sbavature di contorno, dove il segno permane come messaggio di comunicazione espressiva del gesto e dell'azione, assunti come valori estetici (New York, 1953, Buffalo, Albright-Knox Art Gallery; Sigfrido, 1958, Pittsburgh, Carnegie Institute; Andes, 1957, Basilea, Kunstmuseum).