Guardi, Francésco
Indicepittore italiano (Venezia 1712-1793). Principale esponente della famiglia Guardi, memore dell'arte di Marco e Sebastiano Ricci (Burrasca, Milano, Museo del Castello Sforzesco), delle tormentate atmosfere di Magnasco (Miracolo di San Giacinto, Vienna, Kunsthistorisches Museum) e della pittura agile e luminosa di Giambattista Tiepolo (che nel 1719 aveva sposato la sorella di Francesco, Cecilia), giunse a una nuova interpretazione della veduta. Guardi, infatti, creò un'immagine fantastica e decadente di Venezia, con le sue feste religiose e profane, rendendola con tocco impressionista e con estrema sensibilità alle mutazioni di luce e atmosfera (Solennità dogali, tratte dalle stampe del Brustolon; musei di Nantes; Grenoble; Tolosa; Parigi, Louvre ; serie delle feste in onore dei “conti del Nord”; quattro episodi della visita di Pio VI a Venezia, 1782). Il carattere emotivo e romantico della veduta di Guardi (Il Canal Grande presso San Geremia, Monaco, Alte Pinakothek) si affermò nella graduale rinuncia alla struttura prospettica “classica” (Canaletto) per suggestioni spaziali sostenute dalla luce; la vitalità del tocco, che disfa i contorni lineari, tende per sue ragioni intrinseche a sconfinare nella “veduta fantastica” e nel “capriccio” (Bergamo, Accademia Carrara; Londra, Victoria and Albert Museum , National Gallery).
Francesco Guardi. L'incoronazione del Doge (Parigi, Louvre).
Parigi, Louvre
Francesco Guardi. Capriccio su Palazzo Ducale (Bergamo, Accademia Cararra).
De Agostini Picture Library / A. De Gregorio
G. Delogu, Pittura veneziana dal XIV al XVIII secolo, Bergamo, 1958; F. Valcanover, Guardi, Milano, 1959; R. Pallucchini, La pittura veneziana del Settecento, Venezia-Roma, 1960; E. Taramelli, Guardi, Roma, 1980.