Ricci, Marco
pittore italiano (Belluno 1676-Venezia 1730). Nipote di Sebastiano Ricci, giunse probabilmente a Venezia su richiesta dello zio, ma preferì educarsi alla pittura a contatto del piccolo gruppo di paesaggisti, soprattutto stranieri, che operavano nella città. Nel 1708 e poi nel 1712 soggiornò a Londra, svolgendovi attività di scenografo; nel 1717 si stabilì definitivamente a Venezia. L'opera di Ricci, svolta attraverso un'incessante attività sperimentale, è fondamentale per lo sviluppo del paesaggismo veneto settecentesco: dopo un primo periodo ricco di riferimenti a Salvator Rosa e a A. Magnasco (Marina, Bologna, Pinacoteca Nazionale), durante il quale la natura è sentita come drammatico contrasto di luce, la maniera di Ricci si fece via via più scenografica, si arricchì di elementi architettonici di “rovine” in paesaggi fantastici di grande suggestione emotiva (Veduta con rovine, Vicenza, Museo Civico), facendosi sempre più attenta alle notazioni atmosferiche (Cortile di una villa, Windsor Castle) mediante una pennellata libera e sciolta. Notevole è pure la sua attività di acquafortista e disegnatore (Capriccio con rovine e una chiesa gotica, Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe).