Fosdinòvo

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comune in provincia di Massa-Carrara (21 km da Massa), 500 m s.m., 48,54 km², 4657 ab. (fosdinovesi), patrono: san Pietro (29 giugno) e san Remigio (1° ottobre).

Centro della bassa Lunigiana, sul versante meridionale del monte Carbolo. Borgo di origine medievale, fu governato da signori locali fino al 1340, quando ne acquistarono il castello i Malaspina. La giurisdizione di questa famiglia durò fino all'avvento di Napoleone (1796). Il Congresso di Vienna (1815) assegnò il paese al Ducato di Modena.§ L'abitato è dominato dal castello medievale. Nella secentesca parrocchiale di San Remigio è conservato il sepolcro gotico di Galeotto Malaspina (1367). Non lontani sono l'oratorio dei Bianchi, con facciata marmorea del 1666, e l'oratorio dei Rossi. Nel territorio si trovano i resti del castello di Gragnola e, a Caniparola, la villa Malaspina, dei sec. XVII-XVIII.§ Attivo è il turismo, culturale e naturalistico, che sostiene le attività commerciali. L'agricoltura produce uva, olive e cereali ed è praticato l'allevamento bovino. L'industria si basa sull'abbigliamento e la lavorazione dei minerali non metalliferi.

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