Pistóia (città)
Indicecapoluogo della provincia omonima, 67 m s.m., 236,09 km², 90.479 ab. secondo una stima del 2021 (pistoiesi), patrono: san Giacomo (25 luglio).
Generalità
Città della Toscana, situata al margine NW della pianura alluvionale che si apre tra le dorsali appenniniche alla sinistra del torrente Ombrone e il gruppo del monte Albano, alla convergenza di alcune frequentate direttrici del traffico. "Per la pianta della città vedi il lemma del 15° volume." "Vedi pianta della città vol. 17, pag. 257" Dell'antico tracciato urbano romano sono riconoscibili dei resti intorno all'area del duomo e lungo la via degli Orafi. Il successivo sviluppo urbano comprese l'antico nucleo, riguardando un'area di circa nove ettari di estensione, delimitata da una cinta muraria nel sec. VIII. Nel 1150-1220 fu eretta una nuova cinta di mura, che si saldò a N alla precedente, inglobando i borghi cresciuti lungo le vie di accesso al centro. La trasformazione del nucleo storico quale appare oggi avvenne nel Trecento, con la costruzione della cerchia muraria a forma quadrangolare, aperta da quattro porte agli angoli. L'età medicea conservò la forma dell'urbe, apportando notevoli modifiche all'architettura e all'arredo urbano. Nella seconda metà dell'Ottocento, la costruzione della ferrovia e l'apertura di una strada di collegamento con il centro cittadino avviò una nuova fase urbanistica, che continuò nei primi decenni del Novecento, quando vennero abbattute le porte e spianati i bastioni. Nel 1907 nell'area della stazione ferroviaria si insediò il grande stabilimento della San Giorgio (poi Officine Breda), che avrebbe segnato la storia industriale pistoiese. La città subì ingenti danni durante la seconda guerra mondiale. È sede vescovile.
Storia
La città prese origine da un oppidum (inizi sec. II a. C.), istituito dai romani in lotta contro le popolazioni liguri, in un territorio abitato già in Età del Bronzo e dagli Etruschi. Secondo Sallustio nel suo territorio vi fu sconfitto definitivamente Catilina nel 62 a. C. Diventata forse municipio (Pistoriae o Pistorium), fu sede vescovile nel sec. V e subì il saccheggio dei Goti, quindi cadde sotto il dominio dei Longobardi (593), che la elevarono a rango di città regia. Passata ai Franchi (sec. IX-X), divenne libero comune nel 1177 e durante i due secoli successivi visse un discreto sviluppo economico e demografico. Squassata da lotte interne, nel 1296 fu posta sotto la tutela di Firenze, che nel 1306 la conquistò e ne abbatté le mura. Diventata l'ultimo baluardo di resistenza dei Bianchi contro i Neri (cacciati dalla città nel 1301), nel 1314 respinse Uguccione della Faggiuola, ma dovette poi cedere a Castruccio Castracani, alla cui morte (1328) rientrò nell'orbita fiorentina. Fedele ai Medici, nel sec. XVIII passò ai Lorena e conobbe, durante il ducato di Pietro Leopoldo, un periodo di rinascita economica e culturale. Nel 1786 fu sede del Sinodo diocesano convocato dal vescovo Scipione de' Ricci. La città partecipò attivamente ai moti risorgimentali.
Arte
Aperto sulla grande piazza, centro della città medievale, è il monumentale duomo, fondato nel sec. V, ma riedificato in stile romanico pisano nei sec. XII-XIII e più volte rimaneggiato. La facciata è a tre ordini di logge ed è preceduta da un portico (sec. XIV-XV) sormontato da un'arcata su cui si apre una volta a botte decorata da cassettoni in terracotta smaltata, capolavoro di Andrea della Robbia. Il portale centrale ha una lunetta in terracotta invetriata dello stesso artista, raffigurante la Madonna col Bambino tra due Angeli (1505). L'interno, a tre navate (molto più grande la centrale), è ricco di opere d'arte: il famoso altare o dossale d'argento di San Jacopo (iniziato nel 1287, ampliato soprattutto nel sec. XIV e di nuovo nel sec. XV), uno dei maggiori capolavori dell'oreficeria italiana, tra le cui decorazioni si ricordano le Storie del Nuovo Testamento (1316); il fonte battesimale di Andrea da Fiesole su disegno di Benedetto da Maiano; il Monumento tombale di Cino da Pistoia (1270); la Madonna in trono, conosciuta come Madonna della piazza, del Verrocchio e dell'allievo Lorenzo di Credi (1485); un Crocifisso di Coppo di Marcovaldo del 1275. Il campanile è nella parte inferiore in stile lombardo (sec. XII) e in quella superiore del sec. XIV, con il completamento del loggiato del sec. XVI. Il battistero, iniziato nel 1337 da Cellino di Nese su disegno attribuito ad Andrea Pisano, fu terminato nella struttura a pianta ottagonale nel 1361; all'interno conserva un fonte battesimale del sec. XIV. La chiesa di San Bartolomeo in Pantano (1159), di tipico stile romanico pistoiese, presenta una facciata incompiuta con un fregio di Gruamonte sull'architrave sovrastante il portale centrale e all'interno, a tre navate strette e alte, resti di affreschi dei sec. XIII-XIV e il pergamo (1250) di Guido da Como. San Giovanni Fuorcivitas, fondata in età longobarda, fu rimaneggiata in stile romanico pistoiese nei sec. XII-XIII; conserva un'acquasantiera di Giovanni Pisano, il pergamo di fra' Guglielmo da Pisa, un polittico di T. Gaddi (1353-55) e una Visitazione di Luca della Robbia. La chiesa di Sant'Andrea, che custodisce il pergamo a struttura esagonale di Giovanni Pisano (1298-1301), è in stile romanico locale. Il Palazzo Comunale, già Palazzo degli Anziani, fu iniziato nel 1294, interrotto durante le lotte tra guelfi e ghibellini, ripreso solo nel 1334 e terminato sul finire di quel secolo. L'esterno, in pietra arenaria, di aspetto maestoso e compatto, è aperto nella parte inferiore da un portico. L'interno, rimaneggiato nel sec. XV, presenta alcune notevoli sale (la maggiore, affrescata e arredata con sedili e stalli finemente intagliati, e la ghibellina, con interessante sinopia attribuita a Benozzo Gozzoli). Il Palazzo Pretorio, oggi del Tribunale, è del 1367 e presenta sul lato destro un'aggiunta di fabbrica della metà del sec. XIX. Significative testimonianze del tardogotico e della sua evoluzione sono le chiese di San Paolo (fine sec. XIII e inizio sec. XIV, con facciata a cuspide tipica pisana, decorata dal portale trecentesco scolpito); di San Domenico (fine sec. XIII, ampliata nel 1380, conserva il monumento sepolcrale di Filippo Lazzari, opera quattrocentesca di Bernardo e Antonio Rossellino); di San Francesco (iniziata nel 1289 su un edificio di poco precedente, con facciata completata nel rivestimento in marmo nel 1707, che conserva affreschi di scuola bolognese anteriori alla prima metà del sec. XIV e, nella cappella Bracciolini, di un maestro pistoiese operante nel primo Quattrocento). Rinascimentali sono le chiese di Santa Maria delle Grazie (iniziata su progetto di Ventura Vitoni e terminata nel 1484) e della Madonna dell'Umiltà (1495-1509), pure del Vitoni. Del sec. XIV è anche lo Spedale del Ceppo (importante istituzione della città), splendido esempio di architettura rinascimentale fiorentina, il cui portico brunelleschiano è ornato da un fregio di terracotta invetriata della bottega dei Della Robbia.
Musei
Il Museo Civico, istituito nel 1922, conserva opere provenienti dalle istituzioni religiose soppresse nei sec. XVIII-XIX e un'importante raccolta di dipinti e sculture, testimonianza dell'arte pisana dei sec. XIII-XIX. Il Museo Diocesano espone una collezione di oggetti liturgici e opere di oreficeria sacra dei sec. XIII-XIX. Nel Museo di palazzo Rospigliosi si trovano oggetti appartenenti alla collezione della famiglia, in particolare pitture e oggetti d'arredamento del Sei-Settecento. Il Centro di Documentazione “Marino Marini”, nel convento di Sant'Antonio dei Frati del Tau, riunisce tutta l'opera grafica dell'artista pistoiese (1901-1980). La Biblioteca Forteguerriana, nell'ex liceo Forteguerri (in cui insegnò Carducci), fu fondata nel 1777 e conserva centinaia di migliaia di volumi, codici, manoscritti e incisioni, tra cui i codici del sec. XV donati al comune pistoiese dal Sozomeno.
Economia
Importante mercato ortofrutticolo, la città è nota anche per la sua produzione di fiori e piante da vivaio. Alle tradizionali pratiche agricole si affianca un vivace comparto industriale (piccole e medie imprese), attivo nei settori meccanico, metalmeccanico, calzaturiero, cartario, alimentare, chimico, tessile (biancheria per la casa), dell'abbigliamento, dei complementi d'arredo (materassi a molle), del mobile, dei materiali da costruzione e delle materie plastiche. L'artigianato è caratterizzato dall'antica tradizione del ricamo. Fiorenti sono il turismo e le attività collegate.
Curiosità
Vi si svolgono un Festival del Blues (metà luglio) e la tradizionale Giostra dell'Orso, rievocazione storica medievale in occasione della festa del santo patrono.Vi sono nati l'architetto Giovanni Michelucci (1891-1990) e l'attore Ugo Pagliai (1937).
I. Gonfiantini, Pistoia artistica, Pistoia, 1927; A. Chiti, Pistoia, Pistoia, 1956; D. Herlihy, Pistoia nel Medioevo e nel Rinascimento, Firenze, 1972; J. P. Filippini, Pistoia nell'epoca napoleonica, Pistoia, 1984.