Dvāravatī
civiltà artistica fiorita nel Siam dal sec. VI al sec. XII che prende nome dal regno Mon di Dvāravatī (Siam meridionale e valle del Menam) con capitale Lop Buri. Manifestazioni artistiche anteriori a questa civiltà sembrano essersi realizzate nel Siam nei primi due secoli dell'era cristiana per opera di una cultura vicina a quella pre-khmer del Fu-nan. L'arte di Dvāravatī in origine costituisce una versione semplificata della tarda arte gupta nell'assunzione dello stile e dei motivi dell'iconografia buddhista. Le varianti a questa matrice si realizzano in scultura secondo la materia usata (bronzo, calcare, stucco): più interessanti risultano le raffigurazioni di Buddha in calcare o in stucco rispetto a quelle delle statuine bronzee. Capolavoro della scultura Dvāravatī è il colossale Buddha seduto, in quarzite bianca e più tardi rivestito di lacca e doratura, del monastero di Brah Pathama. Poco o nulla rimane dell'architettura Dvāravatī, eccetto alcune strutture murarie di sostegno (Vat Pra Men e Vat Pra Pathama nei pressi di Nagara Pathama) e i due tardi monumenti (sec. XII) nell'alto Menam a Lampun (Siam settentrionale), di cui il maggiore e il più interessante è il Vat Kukut, edificio a forma di torre quadrata a cinque piani decrescenti ornati in ogni lato da una triplice nicchia incorniciante immagini di Buddha stante costruite in stucco. L'arte Dvāravatī ebbe persistenza oltre il suo periodo storico, riflettendosi negli stili successivi, con elementi assimilati dalla convivenza con la tradizione khmer.