Constant de Rebecque, Henri-Benjamin
Indicescrittore e uomo politico francese (Losanna 1767-Parigi 1830). Discendente da una famiglia di ugonotti francesi emigrati alla revoca dell'Editto di Nantes (1685), studiò a Oxford (1780), Erlangen (1782), Edimburgo (1783-84), dove condusse però vita inquieta con poco profitto per gli studi. Particolare influenza ebbero su di lui Madame de Charrière e Madame de Staël, dalla quale maturò la comprensione delle idee rivoluzionarie, traendone un'interpretazione liberale, portata avanti con coerenza nei diversi mutamenti politici, dal consolato di Bonaparte alla monarchia di Luigi Filippo: a difesa della persona contro lo Stato, egli preconizzava un governo forte, ma non oppressivo della libertà di espressione individuale. Oratore abilissimo, ironico, sferzante, Constant conquistava rapidamente l'uditorio. Pubblicati i primi scritti politici (De la force du gouvernement actuel et de la nécessité de se rallier, 1795; Des effets de la Terreur, 1797), conosciuti uomini politici come Sieyés e Talleyrand e il gruppo del partito liberale e costituzionale, presa la nazionalità francese, Constant, dopo il 18 brumaio, anno VIII (1799), fu eletto membro del Tribunato, ma nel 1802, per l'opposizione a Napoleone, il suo mandato non venne rinnovato ed egli dovette lasciare la Francia, così come alla Staël, in quel momento a Coppet, venne proibito di tornare a Parigi. Con lei, Constant viaggiò in Italia e in Germania, dove, a Weimar (1803), si avvicinò al romanticismo e dove studiò Schiller, di cui tradusse il Wallenstein. Nonostante il libello scritto contro Napoleone (De l'esprit de conquête et de l'usurpation, 1813), collaborò con lui durante i Cento giorni e, come consigliere di Stato, compilò l'Acte Additionnel della Costituzione. Padre del liberalismo parlamentare, fu all'opposizione durante la Restaurazione di Luigi XVIII e di Carlo X e preparò l'avvento della monarchia borghese con la sua opera di parlamentare e di pubblicista (Cours de politique constitutionnelle, 4 vol., 1818-20; e Discours à la Chambre des Députés, 2 vol., 1827-28). Importanti sono le sue meditazioni religiose, ispirate alla concezione della libertà: De la religion, 5 vol., 1824-31; Du polythéisme romain, 2 vol., 1833, con introduzione di J. Matter. La sua fama come scrittore è collegata soprattutto alla confessione autobiografica di Adolphe (1816; Adolfo), penetrante romanzo d'indagine psicologica, in cui la figura femminile di Ellénore non è solo immagine della Staël, ma di tutte le donne amate da Constant e che su di lui ebbero influenza; e al diario Cécile (riesumato nel 1951), storia della relazione che unì lo scrittore a Charlotte von Hardenberg, conclusa poi col matrimonio. Né vanno dimenticate le raccolte epistolari, il Journal intime (1887, apparso in edizione integrale nel 1952 col titolo Journaux intimes), il Cahier rouge (1907; Quaderno rosso), documenti entrambi che confermano la finissima capacità di analisi psicologica di Constant, che giunge spesso fino a una lucida autoironia, dove appare il carattere più inquieto che irrequieto dell'autore, quasi immagine di quel romantico Adolphe che è contemporaneamente capolavoro e immagine di sé. Notevoli sono anche, a illustrazione della sua posizione politica, i Mémoires sur les Cent-jours (1820-22; in 2 parti), il Commentaire sur l'ouvrage de Filangieri (1822-24, in 2 parti; Commento sull'opera di Filangieri), i Mélanges de littérature et de politique (1829) e saggi vari di politica, fra cui De la liberté des anciens comparée à celle des modernes, discorso del 1819.
Henri-Benjamin Constant de Rebecque .
De Agostini Picture Library / M. Seemuller
Bibliografia
D. Berthoud, Constance et grandeur de Benjamin Constant, Losanna, 1944; B. Croce, Letture di poeti, Bari, 1950; C. Pellegrini, Da Constant a Croce, Pisa, 1958; B. W. Jasinski, L'engagement de Benjamin Constant, Amour et politique (1794-1796), Parigi, 1971; P. Thompson, La religion de Benjamin Constant, Pisa, 1978; N. King, La correspondance de Benjamin Constant et de Sismondi (1801-1830), Ginevra, 1980; M. Barberis, Benjamin Constant, Bologna, 1988.