Chantilly
cittadina (10.902 ab., 1999) della Francia settentrionale, nel dipartimento dell'Oise (Piccardia), 38 km a NE di Parigi. Posta a 57 m tra la foresta omonima (2100 ha) e la valle della Nonette, è frequentata meta turistica e sede di un famoso ippodromo. § Nel corso del primo conflitto mondiale a Chantilly, sede del comando generale francese, furono indette quattro conferenze (2 nel 1915 e 2 nel 1916) per predisporre un'offensiva generale. § Il castello, di origine medievale, venne ricostruito da Anne di Montmorency nello stile dei castelli della Loira e trasformato in una delle più splendide residenze del Rinascimento (Grand Château, eseguito nel 1528-31 su disegni di Pierre de Chambiges; Petit Château, di Jean Bullant, ca. 1560). Nei secoli successivi la residenza appartenne ai Condé, che la modificarono e ingrandirono: Le Nôtre disegnò i giardini, ornati di celebri fontane; Jules Hardouin-Mansart ampliò la residenza e costruì la chiesa di Notre-Dame (1686), intorno a cui si sviluppò la città, divenuta comune nel 1692. Infine, sotto il duca di Borbone (1710-40), il più originale tra gli allievi di Mansart, Jean Aubert, ricostruì la cappella ed eresse la facciata d'ingresso, le scuderie (1719-35), la piazza dell'Ospedale. Durante la Rivoluzione il castello venne raso al livello della terrazza e fu ricostruito nella seconda metà dell'Ottocento dall'erede dei Condé, duca d'Aumale, che vi sistemò le sue preziose raccolte, donando il complesso all'Istituto di Francia. Il Museo Condé, così formato (1879), conserva opere di Raffaello (Le tre Grazie, La Madonna d'Orléans), Piero di Cosimo (Ritratto di Simonetta Vespucci), Sassetta, Memling, Van Dyck (Ritratto del duca d'Orléans). Assai ben rappresentata è la scuola francese: Clouet e Corneille de Lyon, Philippe de Champaigne, Poussin (La strage degli innocenti), Watteau, Lancret, Oudry, Vernet, Largillière, Prudhon, Greuze, Raffet, con ben 600 opere, e altri. La biblioteca comprende preziose rilegature e manoscritti (tra cui le Très Riches Heures del duca di Berry, dei fratelli Limbourg); miniature del libro d'ore di Étienne Chevalier, di J. Fouquet; il salterio della regina Ingeborg di Danimarca (sec. XIII); il salterio di San Luigi (1214) ecc. Nel museo si trovano anche raccolte di stampe, medaglie, bronzi, smalti e ceramiche delle manifatture di Chantilly. La cittadina è, infatti, uno dei più famosi centri ceramici francesi. Sotto la protezione del principe di Condé vi sorse nel 1725 una manifattura che sino al 1800 ca. fabbricò vasellame da tavola e vasi da farmacia di porcellana di pasta tenera. I migliori pezzi di Chantilly appartengono alla produzione del primo periodo (1725-50), sotto la direzione di Ciquaire Cirou. Dopo il 1803 a Chantilly si produsse porcellana di pasta dura.