Caro, Annìbale
Indiceletterato italiano (Civitanova Marche 1507-Roma 1566). Nel 1525, a Firenze, divenne amico di B. Varchi. Nel 1530 si trasferì a Roma, dove frequentò la contrada di Banchi, ritrovo di artisti e letterati, e fu segretario di monsignor Giovanni Gaddi, che nel 1533 seguì a Napoli, dove conobbe B. Tasso, L. Tansillo, B. Telesio e J. de Valdés. Ebbe incarichi politici da PierLuigi Farnese; quando il duca fu ucciso (1547) si trasferì presso il figlio Ottavio, ma nello stesso anno passò definitivamente al servizio del cardinale Alessandro Farnese; per suo incarico scrisse, in onore della casa reale di Francia, la canzone Venite all'ombra de' gran gigli d'oro (1553) che, criticata da L. Castelvetro, diede origine a una violenta polemica a cui presero parte molti scrittori, fra i quali B. Varchi. Caro rispose con l'Apologia degli accademici di Banchi di Roma contra messer Lodovico Castelvetro (1558), seguita da una serie di sonetti ingiuriosi: i Mattaccini (dal nome di alcuni giocolieri) e la Corona, dove accusò Castelvetro di eresia e di aver fatto uccidere il giovane letterato Alberico Longo. Le accuse di Caro influirono probabilmente sulla condanna e il conseguente esilio di Castelvetro. Nel 1563 Caro lasciò il servizio del cardinale Farnese e si ritirò in una sua terra di Frascati (la Carovilla) dove portò a termine la traduzione in endecasillabi sciolti dell'Eneide (postuma, 1581), che è piuttosto un rifacimento del poema, pregevole per la raffinata eleganza dello stile. A Caro si devono anche la traduzione degli Amori pastorali di Dafni e Cloe, di Longo Sofista, Rime petrarcheggianti, l'originale Commedia degli straccioni (1543), quadro realistico della vita di Roma del Cinquecento, e le più di ottocento Lettere familiari (postume, 1573-75), che attestano l'esperta letterarietà della sua prosa e costituiscono un'interessante fonte di notizie sulla civiltà del Rinascimento.
E. Bonora, Stile e tradizione, Milano, 1960; C. Olivieri, L'Eneide del Caro, Torino, 1965; E. Bonora, Il Classicismo dal Bembo al Guarini, in E. Cecchi-N. Sapegno, “Storia della letteratura italiana”, vol. IV, Milano, 1966; A. Asor Rosa, La cultura del Rinascimento, in “Storia e antologia della letteratura italiana”, vol. V, Casellina di Scandicci, 1984.