Tasso, Bernardo
poeta italiano (Venezia 1493-Ostiglia 1569). Trascorse la sua vita interamente nelle corti: fu al servizio prima del conte Guido Rangone e di Renata d'Este, poi del principe di Salerno, Ferrante Sanseverino, del quale condivise la sorte dell'esilio. Nel 1536 sposò la gentildonna napoletana Porzia de' Rossi, dalla quale ebbe i figli Cornelia e Torquato, il futuro autore della Gerusalemme liberata. Dopo aver soggiornato presso Guidobaldo II a Urbino e presso il cardinale Luigi d'Este a Ferrara, dal 1563 fu al servizio del duca di Mantova Guglielmo Gonzaga, che lo nominò governatore di Ostiglia. L'opera maggiore di Bernardo è l'Amadigi (1560), un poema cavalleresco in cento canti, ispirato al romanzo spagnolo Amadís de Gaula; a esso fece seguito il Floridante, in 19 canti, rimasto interrotto e pubblicato dal figlio nel 1587. Nell'Amadigi Bernardo si era proposto di applicare le teorie di Giraldi Cinzio, conciliando la varietà di tipo ariostesco con l'unità del poema eroico classico, ma il successo non fu quello che l'autore si riprometteva, nonostante il folto numero di letterati che egli aveva interpellato come consulenti nel corso della sua fatica letteraria (anticipando così la ben più tormentosa esperienza del figlio Torquato). Bernardo scrisse anche numerose Rime, che, per la loro alessandrina eleganza, si allontanano dalla tradizionale lirica bembiana; i temi idillici e melici vi hanno ampio sviluppo (fino alla ricchezza immaginativa della Canzone alla notte) e l'ode oraziana vi si presenta in una felice innovazione metrica. Si debbono infine a Bernardo un Ragionamento della poesia (1562), d'impronta aristotelica e controriformistica, e numerose Lettere.