Busóni, Ferrùccio
Indicecompositore e pianista italiano (Empoli 1866-Berlino 1924). Figlio di musicisti, iniziò precocissimo gli studi musicali a Trieste e nel 1873 diede i suoi primi saggi pubblici: tenne concerti in Austria, ammirato dal critico musicale E. Hanslick, e a 16 anni acquisì clamorosi successi e riconoscimenti a Bologna. Nel 1886 studiò composizione a Lipsia e tre anni dopo ebbe la cattedra di pianoforte al Conservatorio di Helsingfors. Vinto il premio Rubinstein, nel 1890 insegnò a Mosca e nel 1891-94 a Boston; si stabilì quindi a Berlino, dove rimase fino allo scoppio della I guerra mondiale, pur continuando la carriera concertistica e accettando nel 1913 la direzione del Conservatorio di Bologna. Durante la I guerra mondiale visse a Zurigo e dal 1920 tornò a Berlino insegnando all'Accademia delle Arti. Busoni fu uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi, sovente paragonato a Liszt, ma la sua rilevante importanza storica e artistica emerge tuttavia nelle composizioni e negli scritti teorici. Vissuto nel periodo cruciale della crisi del sistema tonale e pur mantenendosi al di fuori di una definita corrente, nella sua ricerca di un “nuovo classicismo”, tendente a un recupero antiaccademico della polifonia bachiana e della melodia mozartiana, riuscì a conseguire e teorizzare soluzioni destinate ad avere un peso determinante su tutto il Novecento musicale. Composizioni principali: le opere La sposa sorteggiata (1912), Arlecchino o Le finestre (1917), Turandot (1917) e il Doktor Faust (incompiuto e terminato dal suo allievo Ph. Jarnach, 1925); musiche per orchestra, fra cui Berceuse élégiaque (1909), Rondò arlecchinesco (1915), Tanzwalzer (1920); il grandioso Concerto op. XXIX per pianoforte, coro e orchestra (1904); musiche vocali e da camera; moltissimi pezzi per pianoforte, fra cui 6 sonatine (1910-20) e Fantasia contrappuntistica (1910). Fra gli scritti teorici: Saggio di una nuova estetica della musica (1906). Curò la revisione e la pubblicazione delle opere per cembalo di J. S. Bach (25 vol.) e trascrizioni da Mozart, Beethoven, Liszt, Chopin.
Bibliografia
R. Giazotto, Ferruccio Busoni, la vita nell'opera, Milano, 1947; R. Vlad, in “L'Approdo musicale” (numero dedicato a Ferruccio Busoni), 1966; S. Sablich, Busoni, Torino, 1982.