Beòtica, Léga-
confederazione di città della Beozia che, dopo la guerra di Troia (con eccezione di Orcomeno), costituivano già al tempo del Catalogo pseudomerico delle Navi (sec. VIII o VII a. C.) un'unità di tipo federale nella quale nessuna città esercitava un predominio particolare. Alla fine del sec. VII Tebe cominciò ad affermarsi nella lotta contro Orcomeno e nel sec. VI essa minacciava ormai con la sua egemonia l'uguaglianza effettiva dei membri, suscitando i tentativi separatistici delle città più importanti (in particolare di Platea, che ottenne fin dal 519 l'appoggio di Atene). Guidata da Tebe, la lega (salvo Tespie e Platea) si schierò a fianco dei Persiani durante la spedizione di Serse; tuttavia dopo la vittoria greca essa non fu sciolta, come comunemente si crede, ma indebolita con l'abolizione dell'egemonia tebana. Caduta sotto il controllo di Atene dopo Enafita (457), la lega riacquistò indipendenza dopo Coronea (447) e recuperò la propria unità, sulla base dell'uguaglianza effettiva di tutti i membri, sembra per impulso di Orcomeno. La costituzione della lega nella seconda metà del sec. V e agli inizi del IV (a noi nota attraverso l'anonimo di Ossirinco) rifletteva ancora, nonostante gli adattamenti voluti da Tebe durante la guerra del Peloponneso (e in particolare dopo la sottomissione di Platea, 427, e la vittoria di Delion, 424), l'ideale paritario che aveva ispirato la costituzione del 447: la lega appariva divisa in 11 distretti (9 prima della sottomissione di Platea), ciascuno dei quali forniva al governo federale un beotarca, sessanta buleuti alla bulè federale, cento cavalieri e mille opliti all'esercito federale e contribuiva proporzionalmente alle spese comuni. Dopo la guerra del Peloponneso, nel corso del sec. IV la storia della lega si identifica con quella di Tebe e della sua egemonia, restaurata dopo la pace di Antalcida e la momentanea occupazione spartana della Cadmea (382) e affermata anche al di fuori della Beozia, in Tessaglia, nel Peloponneso e sulla Anfizionia, nel periodo fra Leuttra e Mantinea, quando Pelopida ed Epaminonda esercitarono la beotarchia e guidarono la politica della lega. Dopo la morte dei due tebani cominciò la decadenza della lega: alleata di Filippo II di Macedonia nella III guerra sacra (conclusa nel 346), essa fu sua avversaria e alleata di Atene nella battaglia di Cheronea (338). Dopo la sconfitta, Tebe fu privata dell'egemonia e poi distrutta (335). La lega continuò a sussistere per tutto il sec. III. Dissolta secondo Polibio (XXVII, 2,7) nel 171 dai Romani, fu certamente ricostituita più tardi ed è ancora attestata, ma senza importanza politica, in iscrizioni di età imperiale.