Bédier, Joseph

filologo e medievalista francese (Parigi 1864-Le Grand-Serre, Drôme, 1938). Allievo di Gaston Paris e di Ferdinand Brunetière, insegnò a Friburgo (Svizzera), all'Università di Caen e alla École normale supérieure e nel 1903 succedette a Gaston Paris nella cattedra di letteratura medievale al Collège de France. Del 1890 è la sua prima opera di rilievo, l'edizione critica del Lai d'ombre (Il lamento dell'ombra). Nel 1893 pubblicò lo studio sui Fabliaux (Favole) e, nel 1902, l'abile rifacimento del Roman de Tristan et Iseut, tratto dai frammenti di Béroul, di Thomas e da passi di redazioni diverse. Ma l'opera fondamentale di Bedier è Les légendes épiques (1903-13; Le leggende epiche, 4 vol.), in cui, in contrapposizione alla tesi di Gaston Paris, sostiene che le leggende epiche sono opere personali di poeti, nate sulle vie dei grandi santuari, dai ricordi trovati nelle abbazie e dai racconti dei monaci sui guerrieri e sui grandi personaggi del luogo. Il filologo è anche autore di un'edizione della Chanson de Roland (1921; Canzone di Rolando). Diresse con Paul Hazard la pubblicazione di una Histoire de la littérature française (1923-24; Storia della letteratura francese, 2 vol.). Dal 1920 fece parte dell'Académie Française.

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