Atalìa
regina di Giudea (sec. IX a. C.). Figlia di Achab, re di Samaria, e di Jezabel, andata sposa a Joram, esercitò una larga influenza sullo sposo e poi sul figlio Ochozia, favorendo i culti idolatrici importati dalla Fenicia. Morto il figlio Ochozia (842 a. C.), fece uccidere tutti i maschi della famiglia di Joram e dominò sulla Giudea per 6 anni (842- 836), costruendo un tempio a Baʽal nella stessa Gerusalemme e propagando il suo culto. Dalla strage di A. si era però salvato il giovane Joas, che a 7 anni fu proclamato re. La regina perì per mano degli insorti, che abbatterono anche il tempio di Baʽal. § Ispirandosi alla figura della regina, Racine compose nel 1691 una tragedia (Athalie) per le allieve di Saint-Cyr, su richiesta di M.me de Maintenon. Il drammaturgo francese presenta una figura di regina orgogliosa, ambiziosa, vendicativa e crudele, un autentico genio del male che, pur consapevole della disperata imparità della lotta, sfida superbamente il Dio degli Ebrei, lottando invano contro il Tempio e finendo per incontrare la morte. Si erge di fronte a lei il gran sacerdote Joad che canta la gloria della nuova Gerusalemme, la Chiesa. Questa tragedia religiosa costituisce uno dei punti più alti della poesia raciniana. La vicenda di A. ha ispirato diversi musicisti: G. F. Händel, autore di un oratorio dal titolo Athalia (1733); G. S. Mayr, che musicò un dramma di F. Romani tratto dalla tragedia raciniana, presentato nel 1822, e F. Mendelssohn, autore di una ouverture.