Associazione per il Disegno Industriale (ADI)
associazione fondata nel 1956 a Milano in quel clima di fermento stimolato nel campo del design sia dalla IX e X Triennale che dal convegno internazionale sul design, tenutosi a Milano nel 1954. È proprio questa particolare atmosfera che segna la natura dell'associazione: essa, a differenza di quelle di altri Paesi, non si propone come un semplice organismo di tutela professionale, ma soprattutto come entità stimolatrice e promotrice del design nel processo di industrializzazione e di modernizzazione dell'Italia. È per questo che i soci fondatori non sono solo progettisti, ma anche industriali, critici, storici e teorici che si occupano di cultura del design: viene infatti voluta dai designer Carlo De Carli, I. Gardella, V. Magistretti, A. Mangiarotti, B. Munari, M. Nizzoli, Enrico Peressutti, Alberto Rosselli, Albe Steiner, dagli industriali Giulio Castelli, Antonio Pellizzari e dal critico Gillo Dorfles. L'associazione diviene subito lo spazio predestinato al dibattito culturale legato al design tanto da essere da allora l'interlocutore del design italiano a livello internazionale per l'organizzazione di mostre e convegni in Italia e all'estero. Nel 1958 collabora all'organizzazione del premio del Compasso d'Oro, del quale diviene responsabile a partire dal 1967. Dagli anni Novanta si impegna nel riconoscimento legale della figura del designer. Al suo interno l'associazione è organizzata in dipartimenti e in delegazioni tematiche e territoriali, oltre ad avere una specifica sezione giovani; la sua compagine sociale è costituita da progettisti (product, graphic e interior designer), da imprese, manager, storici, critici, giornalisti, associazioni, scuole, enti e quanti si occupano del design in Italia.