Alessandro III (papa)
papa (Siena inizio sec. XII-Civita Castellana 1181). Al secolo Rolando Bandinelli, di umili origini, acquistò fama quale insegnante di scienze giuridiche a Bologna e fu creato cardinale (1150) da Adriano IV, che lo volle come consigliere nelle spinose questioni con l'impero. Alla Dieta di Besançon (1157) espose la sua dottrina sui rapporti tra Chiesa e papato e si attirò le ire di Federico Barbarossa e dei fautori dell'impero. Eletto papa nel 1159 dalla maggioranza dei cardinali, si scontrò subito con i seguaci di Barbarossa, che gli contrapposero l'antipapa Vittore IV. Barbarossa cercò di allargare le adesioni all'antipapa con il Concilio di Pavia (1160), ma l'Inghilterra, la Francia, la Spagna e gran parte dell'Italia si schierarono con Alessandro. Era lo scisma. Morto Vittore IV nel 1164, i seguaci dell'impero gli dettero come successore Pasquale III e a conferma della sua elezione Barbarossa scese in Italia e costrinse nuovamente Alessandro III a fuggire da Roma (1167). La politica di Barbarossa era però particolarmente invisa ai Comuni italiani, che, nell'Italia settentrionale, dettero vita alla Lega Lombarda, riconoscendo come loro capo Alessandro III (1168); nel 1176 essi batterono l'imperatore a Legnano. Con un ultimo atto di resistenza al papato Barbarossa riconobbe il nuovo antipapa Callisto III succeduto a Pasquale III nel 1168, ma contemporaneamente dovette accettare le trattative con Alessandro III, riconoscerlo quale unico papa legittimo e restituirgli tutti i territori della Chiesa occupati. Erano così gettate le basi della Pace di Costanza, che verrà firmata quindici anni dopo. Con attività instancabile Alessandro III ritornò a Roma e aprì il III Concilio lateranense (1179), in cui fu sancito il decreto sulla maggioranza dei due terzi dei cardinali per la nomina del papa. Altro merito di Alessandro III fu la difesa dell'arcivescovo Tommaso Becket nella controversia con Enrico II: quando Becket cadde ucciso (1170), Alessandro III costrinse il re inglese a sconfessare l'operato degli uccisori e a giurare obbedienza alla sede apostolica, rinunciando alle leggi contro le libertà ecclesiastiche.