Alessàndria, Chièsa di-
istituzione religiosa fiorita ad Alessandria d'Egitto; i padri della Chiesa Eusebio, Epifanio e Gerolamo designano S. Marco come suo fondatore. Crebbe presto in importanza e prestigio e nel sinodo del 320 (o 321) ospitò 100 vescovi. Numerosi i suoi martiri durante le persecuzioni e ad Alessandria d'Egitto va il vanto di aver promosso il fenomeno del monachesimo. Tra i suoi vescovi più illustri ricordiamo Dionigi, Atanasio e Cirillo, che seppero infondere tanta vitalità alla Chiesa da farla passare indenne attraverso le eresie dello gnosticismo, del sabellianesimo e dell'arianesimo. Verso la fine del sec. IV il vescovo di Alessandria d'Egitto assunse il titolo di patriarca. Ad Alessandria d'Egitto si tennero i concili del 231 (contro Origene), del 263 (contro Sabellio e i millenaristi), del 306 ca. (contro Melezio), del 320 o 321 (contro Ario), del 324 (ancora contro Ario), del 338 o 339 (in difesa di Atanasio), del 362 (per il ripristino della disciplina ecclesiastica dopo l'eresia ariana). Con l'occupazione araba (638) i copti della Chiesa di Alessandria ebbero presto un riconoscimento di diritto, mentre i melchiti dovettero soffrire persecuzioni per le loro relazioni con i Greci; sotto i Turchi (1517) la situazione fu dapprima tragica, ma migliorò con il sultano Selim. Con il ritorno alla normalità, la Chiesa di Alessandria svolse un'attiva opera culturale.