Atanàsio di Alessàndria
(greco Athanásios), santo e dottore della Chiesa, detto il Grande (Alessandria ca. 295-373). Come diacono accompagnò al Concilio di Nicea il suo vescovo, cui poi succedette. A Nicea fu lo strenuo difensore del dogma della consustanzialità del Verbo col Padre, quale si ritrova nel Credo o Simbolo di Nicea; con pari vigore combatté nella sua diocesi le eresie dei Meleziani e degli Ariani. Per opera loro fu accusato presso l'imperatore Costantino e i suoi successori ed esiliato o cacciato più volte; solo dopo 17 anni di tribolazioni, su 45 di vescovato, poté rientrare definitivamente ad Alessandria. Atanasio esplicò anche una vastissima attività di scrittore. Oltre a parecchie Apologie restano di lui, fra le opere più importanti, tre orazioni contro gli ariani, i trattati De incarnatione Verbi e De decretis Nicaenis, l'Historia Arianorum ad monachos, una breve Vita di Sant'Antonio, che godette larga fortuna anche letteraria, e numerose lettere, alcune delle quali costituiscono dei veri e propri trattati in veste epistolare. Atanasio, come fu uomo di temperamento impetuoso e fermo, così fu, negli scritti, un valente e vivace polemista, animato da salda fede e dal rigore morale dei mistici.