Abcasi o Abhasi
popolazione della Georgia, che costituisce la maggioranza etnica della Repubblica autonoma dell'Abcasia. Gli Abcasi, il cui nome etnico è Apsua (chiamano il proprio Paese Apsny), sono citati fin dal I-II sec. nei testi latini col nome di Abasgi: popolo di pastori seminomadi, divennero agricoltori sedentari per influsso romano, ma non costituirono mai un proprio Stato unitario. Dal sec. VI furono cristianizzati da Bisanzio, pur mantenendo non pochi riti animisti che si ritrovano oggi nelle loro feste folcloristiche (festa di Capodanno, legata al culto dei morti; festa della Primavera, che ricorda il culto della Dea Madre; danza della Spada). Parzialmente influenzati dai Georgiani, che più volte li sottomisero, seppero mantenere una loro unità etnica rafforzata dalla lingua, l'abhaso, che appartiene al gruppo delle lingue caucasiche nord-occidentali. Dopo il sec. XV furono in parte convertiti all'islamismo, ancora dominante fra le genti del Nord del Paese. Questo riaccese la lotta contro i Georgiani, durata praticamente fino al 1924 quando entrarono a far parte dell'URSS ed ebbero riconosciuto il possesso delle loro terre e la loro autonomia. Gli Abcasi centrali sono quelli che hanno conservato i tratti più tipici sia della cultura tradizionale, affine a quella degli Adighè (caratteristici i villaggi, aul, stesi lungo le coste dei monti), sia del tipo fisico armenoide. La maggioranza ha ormai adottato modi di vivere degli altri popoli sovietici.