La civiltà egizia
Religione e cultura
La religione egizia contemplava oltre al culto di molteplici divinità zoomorfe (corpo umano e testa di montone, di vacca, di cane, di falco), il culto solare. Il dio Sole (Atum-Ra a Eliopoli, Ptah a Menfi, Thot a Ermopoli, finché sotto la XII dinastia prevalse la raffigurazione di Amon con sede nei templi di Karnak) era adorato come vincitore del caos originario e creatore del mondo. Tra le altre divinità maggiori vi erano Osiride (dio del Nilo e della vegetazione e poi signore dei morti), sua sorella sposa Iside, Hathor e Nut (dee del cielo), Seth (dio del male). La dottrina religiosa insegnava la sopravvivenza dell'anima e l'esistenza di un tribunale per i defunti che regolava la metempsicosi o trasmigrazione delle anime. Il riferimento al passaggio in altri corpi animali o umani non va inteso alla lettera, ma allude, servendosi dell'analogia con il nostro mondo, ai differenti destini postumi degli esseri in altri stati di esistenza, a seconda del grado di conoscenza e purificazione realizzati in vita. Una vera e propria rivoluzione religiosa fu operata dal faraone Amenofi IV (1353-36 a.C.) che sostituì al culto di Amon quello monoteistico di Aton, Dio unico e universale, generatore delle altre divinità, simboleggiato dal disco solare; spostò inoltre la capitale da Tebe a Akhetaton e mutò il suo nome in Ekhnaton (“amato da Aton”). Accentuò così il culto della sua persona, ridimensionando il ruolo dei sacerdoti. In campo culturale gli egizi dettero un notevole impulso a scienze quali la geometria, l'ingegneria idraulica, la meteorologia, l'astronomia (tutte necessarie per l'ottimizzazione dell'agricoltura: calcolo periodico delle piene, misurazione dei terreni, canalizzazione dei campi), la medicina, la chirurgia e l'architettura. Grande importanza storica ebbe la scrittura geroglifica, costituita da ideogrammi.