Economia e società nell'Impero Romano

Introduzione

La fine delle guerre civili e l'instaurazione da parte di Augusto del regime imperiale sono i presupposti politici fondamentali per comprendere l'evoluzione economica dei secoli successivi. L'unità imperiale e i lunghi periodi di pace interna che i successori di Augusto riuscirono a garantire allo Stato romano consentirono una grande crescita della produzione e della circolazione di beni, sia a livello locale e regionale sia nell'ambito del grande commercio. Le attività economiche si svolsero infatti all'interno di una cornice unificante costituita da un forte governo centrale, da un comune sistema monetario e fiscale e da un orientamento generale teso a superare le diversità etniche e culturali dell'Impero, che culminò nel 212 con la concessione della cittadinanza romana a tutti gli abitanti (Constitutio Antoniniana di Caracalla). La mobilità sociale, cresciuta anche all'interno, ebbe un ruolo importante nell'economia. Il numero sempre maggiore di liberti alimentò un nuovo ceto di piccoli borghesi, artigiani, mercanti, banchieri e poi funzionari dello Stato. Il dispositivo militare, collocato in epoca imperiale lungo le frontiere, oltre ad alimentare scambi economici, provocò nuovi stanziamenti e offrì possibilità di vita decorosa e anche di carriera a molti soldati.