Ittiti, Ebrei e Fenici
Gli Ittiti
Dopo una prima fase caratterizzata dalla coesistenza di regni indipendenti, la regione degli Ittiti fu unificata da Hattusili I (1650 a.C. ca). In seguito a un processo di consolidamento interno (1400-1380 a.C. ca), il Regno ittita divenne con Suppiluliuma I (1370-1342 a.C. ca) una grande potenza del Vicino Oriente che in un ventennio di guerre (gli Ittiti furono i primi a usare il carro da guerra) sottomise il Regno dei Mitanni e i suoi stati vassalli della Siria settentrionale, l'Anatolia centroccidentale e parte del Libano.
La decadenza. Il tramonto dell'Impero ittita, con l'ultimo sovrano Suppiluliuma II (1220-1182 a.C. ca), va collocato nella vasta crisi che sconvolse il Vicino Oriente, associata in genere all'invasione dei “Popoli del mare”. Con quest'espressione vengono indicati genti di provenienza balcanica che, a partire da XIV sec. a.C., comparvero nel Mediterraneo orientale e che nel XII sec. a.C. dilagarono in Anatolia e in Siria. Questi rasero al suolo e saccheggiarono la capitale ittita, Hattusas. La Cilicia e la Siria rimasero indipendenti ma si frammentarono in piccoli stati che tennero in vita la cultura ittita ancora per alcuni secoli (periodo neoittita), fino a quando furono sottomessi dagli Assiri (secc. XI-VIII a.C.).
Società e cultura. L'Impero ittita era una sorta di stato federativo, in quanto i popoli conquistati mantenevano i loro sovrani pur collaborando con gli Ittiti e pagando loro tributi. Gli Ittiti si distinsero nella giurisprudenza, e il “Decreto di Telipinus”, che segnò il passaggio dalla monarchia elettiva a quella ereditaria, può essere considerato la prima legge di tipo costituzionale della storia, in quanto mirava a impedire che il re scegliesse arbitrariamente il suo successore.