Le crociate
Le altre crociate
Dopo circa trent'anni, tra il 1135 e il 1144, i musulmani si ripresero parte del principato di Antiochia, della contea di Edessa e la contea di Tripoli. Tra il 1147 e il 1149 si svolse la seconda crociata, bandita dal papa Eugenio III e sostenuta da san Bernardo di Chiaravalle. Vi parteciparono Luigi VII di Francia e l'imperatore Corrado III, i quali, sconfitti a Dorileo (1147), cercarono invano di conquistare Damasco e Ascalona (1148). I musulmani, nel 1187, con Salah-ad-din (il Saladino) presero Gerusalemme. Fu organizzata una terza crociata (1189-1192); all'appello di papa Clemente III risposero Guglielmo di Sicilia, l'imperatore Federico I Barbarossa, Filippo II Augusto di Francia e Riccardo Cuor di Leone, re d'Inghilterra. La morte del Barbarossa (1190) portò allo scioglimento del suo esercito; nello stesso anno Riccardo conquistò Cipro, quindi, con Filippo II, San Giovanni d'Acri (1191). Pur sconfiggendo due volte Saladino, i tentativi di liberare Gerusalemme si rivelarono vani. Saladino e Riccardo stipularono una pace quinquennale e fu formato il II° Regno di Gerusalemme (ridotto solo a San Giovanni d'Acri), affidato a Corrado del Monferrato. La quarta crociata (1202-1204) fu bandita da papa Innocenzo III e vi parteciparono signori francesi e italiani. Il suo andamento risultò pesantemente condizionato dai finanziamenti dati da Venezia in cambio dell'aiuto dei crociati a riconquistare la ribelle Zara. Nel 1203, il doge Enrico Dandolo si pose alla guida dei crociati, puntando, invece che sui musulmani in Egitto, su Costantinopoli, atto che gli costò la scomunica del papa. La capitale orientale fu presa nel 1204; l'imperatore Isacco II fu deposto e sostituito da Baldovino di Fiandra. Nacque l'Impero Latino d'Oriente. La quinta crociata (1217-1221) fu bandita da papa Onorio III; confluiti a San Giovanni d'Acri nel 1217, i crociati presero Damietta (1219). Il sultano d'Egitto chiese la pace nel 1221 in cambio di Gerusalemme, ma il legato pontificio rifiutò la trattativa; ne seguì una grande disfatta per i crociati che dovettero cedere anche Damietta. Nella sesta crociata (1228-1229) l'imperatore Federico II di Svevia stipulò con il sultano d'Egitto il Trattato di Giaffa in base al quale Gerusalemme, Betlemme e Nazareth passarono ai crociati. Alla settima crociata partecipò soltanto Luigi IX di Francia per liberare Gerusalemme riconquistata nel 1244 dai musulmani. A El-Mansura il sovrano fu fatto prigioniero (1250); liberato in cambio di Damietta (che era stata presa di nuovo nel 1249), si ritirò a San Giovanni d'Acri per quattro anni nella speranza di riprendere le armi, ma di fronte al disinteresse degli altri sovrani cristiani tornò in patria. Un'ottava crociata bandita da papa Clemente IV (1270) fu stroncata sul nascere: Luigi IX, costretto ad approdare a Tunisi, perì di peste. Una crociata particolare fu quella bandita da Innocenzo III (1208) contro gli eretici albigesi (o Catari) di Francia; durò fino al 1229 e si risolse con la sottomissione della Provenza a re Luigi VIII. Gli eretici sopravvissuti furono perseguitati dall'Inquisizione (tribunale ecclesiastico che controllava il mantenimento dell'ortodossia religiosa combattendo le eresie) affidata ai domenicani.