I cambiamenti nella famiglia
- Introduzione
- Il rapporto marito-moglie
- Il rapporto genitori-figli
- La crisi della famiglia fondata sul matrimonio
- Il divorzio
La crisi della famiglia fondata sul matrimonio
Nell'ultimo trentennio del '900 si sono manifestati numerosi fattori di mutamento, che nei paesi occidentali hanno posto in crisi il modello tradizionale di famiglia coniugale (il quale si sta invece paradossalmente diffondendo con notevole forza nei paesi asiatici). Alcuni fattori demografici, che documentano efficacemente tale crisi, sono stati recentemente riassunti dalla sociologa Anna Laura Zanatta: "il calo e il ritardo dei matrimoni; l'aumento delle convivenze (o famiglie di fatto, o unioni libere); l'aumento delle separazioni e dei divorzi; l'aumento delle famiglie con un solo genitore; l'aumento delle famiglie ricostituite (in cui almeno uno dei coniugi o partner proviene da una precedente unione); l'aumento delle famiglie unipersonali (composte da una sola persona); il calo complessivo delle nascite; l'aumento delle nascite fuori dal matrimonio". Si tratta di fenomeni che testimoniano un cambiamento complessivo della mentalità, un mutamento culturale in atto che coinvolge la struttura familiare e che esprime, nell'attuale pluralismo dei suoi modelli, l'affermazione di un sempre maggiore pluralismo culturale dentro la stessa società. Per esempio, il calo del numero dei matrimoni, l'aumento delle convivenze e delle famiglie unipersonali e il calo della natalità possono essere almeno in parte connessi al cambiamento, a cui si è già accennato, della condizione sociale della donna (per la quale la condizione sociale di casalinga e madre ha perso attrattiva) e alla conseguente richiesta da parte di questa di autonomia e di eguaglianza rispetto all'uomo. La donna, insomma, ha sempre meno bisogno del matrimonio per realizzare la propria identità e sente come sempre più costrittivo il peso di una difficile conciliazione tra vita di lavoro e vita familiare. Inoltre, il lavoro e la conseguente maggiore autonomia economica consentono alle donne un maggior potere contrattuale all'interno della famiglia. Questo aspetto, se da un lato provoca tensioni rispetto alle aspettative del partner spesso non disposto ad abdicare ai privilegi che gli venivano assicurati dalla divisione tradizionale dei ruoli dall'altro lato dà alle donne la garanzia economica ritenuta necessaria per poter divorziare.