Società anziane ed esplosione demografica
Società giovani
L'introduzione della medicina occidentale in paesi dall'altissima natalità ha dato luogo in tali paesi a un incremento demografico rispetto ai cui effetti le popolazioni si sono trovate del tutto impreparate. Mentre, infatti, in Occidente i progressi della medicina e i cambiamenti dovuti all'industrializzazione si sono venuti affermando nel corso di duecento anni, nel caso dei paesi sottosviluppati ciò è accaduto nel giro di una cinquantina d'anni. In paesi già fortemente provati dal colonialismo occidentale e con redditi pro capite tra i più bassi del globo, un tale aumento della popolazione costituisce un ostacolo enorme agli interventi di sviluppo economico. Se, infatti, all'interno di paesi con crescita demografica zero, per incrementare dell'1% il reddito pro capite è necessario investire dal 3 al 5% del reddito nazionale, in situazioni in cui la crescita demografica è del 3% annuo per raggiungere lo stesso risultato è necessario investire il 20% del reddito. Investimenti di tale portata in paesi poveri rimangono ovviamente utopici.
Un altro aspetto causato dal brusco incremento demografico nei paesi a basso livello di reddito è stato la forte modificazione della composizione della struttura della popolazione. Gran parte dei paesi del Terzo Mondo sono contrassegnati da società giovanissime, in cui i bambini sono costretti già in tenera età a procacciarsi di che vivere. In società dove la sproporzione tra bambini e adulti è accentuata (in Messico, per esempio, il 45% degli abitanti ha meno di quindici anni d'età) e il problema più urgente è riuscire a sopravvivere, le possibilità relative alla trasmissione del sapere e delle abilità complesse dagli adulti ai nuovi nati risultano estremamente ridotte. Si danno numerose situazioni dove molti bambini sopravvivono commettendo piccoli furti, cibandosi di scarti, lavorando in strutture prive di alcun diritto (è il caso delle miniere d'oro del Sudamerica, delle fabbriche di tappeti dei paesi orientali, dell'arruolamento forzato in reparti particolari dell'esercito in certi paesi africani), o dandosi alla prostituzione. Ennew, in uno studio del 1986, rileva che il destino di questi bimbi è diventare "disoccupati o senzatetto, o entrambe le cose insieme".