Gruppi primari e secondari
- Introduzione
- Gruppi primari
- Gruppi secondari
- Le dimensioni del gruppo
Le dimensioni del gruppo
Come si è notato, una delle caratteristiche qualificanti dei gruppi primari risiede nel limitato numero dei membri. Si tratta in realtà di una condizione importante, ma non sufficiente, dal momento che anche un gruppo secondario in particolari circostanze può essere composto da poche persone; inoltre, ciò che connota specificamente un gruppo primario è la natura dei rapporti che intercorrono tra i membri. Sulla base di questa premessa il numero dei membri torna a essere importante in considerazione del fatto che per un gruppo primario è essenziale che il rapporto tra i membri sia personale. Georg Simmel fu il primo a intuire che l'interazione all'interno del gruppo è legata alle dimensioni del gruppo stesso, e a sottolineare l'interesse che riveste per la ricerca sociologica l'analisi dei rapporti tra i membri del gruppo. Studi condotti da Robert Bales a partire dagli anni '50, e sviluppati successivamente da numerosi altri sociologi, hanno mostrato, ricostruendo per lo più in laboratorio dinamiche di gruppo frequenti nella vita quotidiana, quali siano i processi fondamentali che avvengono nei piccoli gruppi. In primo luogo è emerso che quanto più piccolo è il gruppo tanto più intensa diventa l'interazione tra i suoi membri. La relazione in assoluto più intensa è quella duale: i suoi membri devono necessariamente tener conto l'uno dell'altro poiché il gruppo può essere distrutto dall'allontanamento di uno di essi. L'interazione in questo caso deve essere stretta, regolare, positiva; perciò la diade è il tipo di gruppo potenzialmente più gratificante e al tempo stesso più fragile.
L'ingresso nel gruppo di una terza persona porta con sé la consapevolezza della possibile persistenza del gruppo stesso nonostante la perdita di uno dei membri, ma introduce una situazione sostanzialmente diversa; il terzo membro può infatti svolgere differenti ruoli: può mediare in modo neutrale, può conquistare uno dei due per aggredire l'altro, può allearsi ora con l'uno ora con l'altro, può diventare oggetto di desiderio per entrambi oppure per uno solo degli altri membri. Quando, per esempio, a una coppia nasce il primo figlio, questi può rafforzare il legame tra i genitori o al contrario allontanarli, provocando gelosie e conflitti, e può giungere a manipolare le relazioni affettive della famiglia. Nella triade, inoltre, ognuno dei membri può, a turno, ignorare gli altri senza disgregare il gruppo.
L'ulteriore aumento della dimensione influenza in vari modi le relazioni nel gruppo. Normalmente i gruppi un po' più numerosi (cinque o sei membri) sono più produttivi delle diadi e delle triadi, poiché i problemi possono essere affrontati attraverso discussioni da più punti di vista. Gruppi di questa dimensione sembrano ideali per condurre a buon termine lavori che richiedono decisioni collettive. È improbabile che in tali gruppi le discussioni si arenino; inoltre, gli eventuali dissenzienti non si sentono isolati dalla maggioranza. Nei gruppi fino a sette membri tutti possono partecipare alla discussione; oltre questa soglia è probabile che si formino sottogruppi. Lo stile della conversazione diventa sempre più impersonale col crescere delle dimensioni del gruppo, perché i membri non possono nei loro discorsi tenere presenti le aspettative degli individui specifici, ma devono costruire un linguaggio formale, tale che possa adattarsi alle esigenze di tutti i membri del gruppo. In particolare, quando il gruppo supera la decina di unità, diventa impossibile che tutti i membri prendano parte alla conversazione se uno tra loro non si assume il compito di coordinarla. Dunque più aumenta il numero dei membri più aumentano le esigenze di organizzazione interna e lo stimolo al coordinamento degli sforzi in relazione agli obiettivi da raggiungere. Perciò la crescita rapida delle dimensioni di un gruppo provoca problemi: l'interazione diventa sempre più complicata quanto più il gruppo cresce ed è normale che i membri iniziali, temendo che le norme di organizzazione e di comunicazione interna già sviluppate dal gruppo possano essere minacciate, si oppongano all'ingresso di nuovi membri. È difficile che nei gruppi numerosi tutti i membri abbiano un'eguale capacità di influenza sulle decisioni: si distribuiscono all'interno del gruppo i ruoli di leader e gregario.