Le precipitazioni
Sono considerate precipitazioni tutte le forme liquide o solide che assume il vapore acqueo e che cadono al suolo, come pioggia (gocce d'acqua), neve e grandine (cristalli di ghiaccio); vengono considerate precipitazioni anche le forme liquide e solide che si formano al suolo, quali la rugiada e la brina.
Perché si formino le precipitazioni, è necessario che le goccioline d'acqua contenute all'interno delle nubi diventino tanto grosse da non poter più essere sostenute da correnti ascensionali presenti nelle nubi stesse, per cui cadono al suolo per effetto della forza di gravità. Le gocce di pioggia (le cui dimensioni variano da qualche decimo di millimetro a qualche millimetro) si formano per coalescenza (dal latino coalesc ĕre, crescere assieme), cioè per progressiva unione, aggregazione di più goccioline.
Lo stesso processo può interessare i cristalli di ghiaccio che si saldano, dando origine ai fiocchi di neve; essi si formano per brinamento del vapore acqueo, quando la temperatura delle nubi scende al di sotto del punto di congelamento dell'acqua.
La grandine è costituita da chicchi di ghiaccio in cui si riconosce una struttura a strati concentrici sovrapposti; essa si forma a causa dei violenti moti convettivi dell'aria all'interno dei turbolenti cumulonembi, (nubi molto alte e strette): le goccioline d'acqua vengono portate verso la parte alta della nube, dove congelano e ricadono, per gravità, verso il basso, rivestendosi di altra acqua; a causa dei moti convettivi nella nube, il ciclo si ripete più volte, finché il chicco di grandine non diventa tanto grande da precipitare al suolo.
La rugiada è costituita da goccioline d'acqua formatesi sul terreno durante la notte, quando l'aria a contatto col suolo si raffredda fino a provocare la condensazione del vapore acqueo. Se la temperatura notturna scende al di sotto di 0 °C, il vapore acqueo congela trasformandosi in brina, costituita da minutissimi aghi di ghiaccio.
Le precipitazioni vengono misurate in millimetri (come altezza della lama d'acqua al suolo), attraverso strumenti detti pluviometri.
La distribuzione geografica delle precipitazioni viene rappresentata sulle carte attraverso le isoiete, linee immaginarie che uniscono tutti i punti caratterizzati da una stessa quantità di precipitazioni nel periodo considerato. La distribuzione delle precipitazioni in una determinata zona in un certo arco di tempo (mese o anno) prende il nome di regime pluviometrico.