La raccolta dei dati
Passando rapidamente in rassegna i diversi metodi di ricerca in psicologia sarà senz'altro emerso come la base della psicologia scientifica poggi essenzialmente su una serie di dati che i ricercatori devono raccogliere, secondo modalità diverse, correlate agli scopi dei loro lavori, e possano poi produrre a modo di “prove” di quanto da loro postulato. Infatti quale che sia il metodo di ricerca scelto da uno sperimentatore egli si troverà a dover raccogliere dei dati. Come può muoversi? Quali strade ha a sua disposizione?
•Dati comportamentali
Esaminando il metodo osservativo, abbiamo già incontrato un tipo di dati decisamente importanti per la ricerca: i dati comportamentali (cioè dati collegati alla rilevazione del comportamento umano in quanto tale), che possono essere raccolti appunto tramite osservazione, oppure misurando i tempi di reazione, cioè i tempi di risposta dei soggetti a un determinato stimolo. La validità e l'utilità della raccolta di dati comportamentali poggiano sull'assunto che ciò che le persone fanno dipenda e sia ricollegabile in maniera più o meno diretta ai loro processi psichici. Registrando le azioni delle persone sarà dunque legittimo trarre conclusioni sul loro mentale.
•Dati verbali
Un'altra tipologia di dati che è possibile raccogliere sono i dati verbali. Con questa definizione ci si riferisce a descrizioni (più o meno libere) che le persone fanno riguardo a quanto accade nella propria mente. Una prima modalità di raccolta di questa tipologia di dati consiste nel chiedere ai soggetti di descrivere a parole i pensieri nel momento stesso in cui li stanno sperimentando (in questo caso si parla di thinking aloud, pensiero ad alta voce), oppure si può chiedere un resoconto a posteriori – rispetto al compito in cui le persone coinvolte nella ricerca sono impegnate – dei propri processi mentali (resoconti introspettivi).
Sempre nella famiglia dei dati verbali rientrano i più diffusi strumenti utilizzati per indagini qualitative: questionari, interviste, colloqui. I dati raccolti secondo queste modalità potranno poi essere utilizzati sia a scopo di ricerca, oppure (soprattutto in ambito clinico) a scopo diagnostico e/o valutativo. Naturalmente utilizzando strumenti come i questionari bisognerà prestare attenzione a formulare domande precise e coerenti con quanto si vuole andare a indagare, ed esprimere le domande sempre in maniera chiara e in modo che sia facile dare una risposta. È anche importante formulare il questionario in modo tale che risulti il più possibile interessante e motivante per coloro che sono chiamati a compilarlo. Conviene anche dare spiegazioni sugli scopi della ricerca (in modo che non si formino false ipotesi) e chiarire se il questionario è valutativo o meno e se i dati raccolti saranno trattati in forma anonima.
•Dati psicometrici
Ma forse gli strumenti che nell'immaginario comune più si associano alla ricerca psicologica sono i test. Essi permettono di rilevare i cosiddetti dati psicometrici: sono strumenti che registrando determinati comportamenti (che possono variare da risposte a domande precise all'interpretazione di disegni, alle reazioni davanti a stimoli non previsti) ricavano previsioni su altri comportamenti futuri. I test possono essere utilizzati non solamente a scopo di ricerca ma anche per rilevare determinati aspetti della psicologia di un individuo (come per esempio l'intelligenza o l'emotività), e possono anche essere utilizzati per prevedere lo sviluppo delle caratteristiche in esame. Per poter essere ritenuto affidabile un test dovrà essere standardizzato (dovrà esserci una procedura di somministrazione stabilita e sempre uguale, e i dati raccolti dovranno essere codificati in maniera standard, in modo da poter sempre confrontare i punteggi ottenuti), attendibile (dati raccolti da sperimentatori diversi in tempi diversi devono sempre essere costanti), valido (lo strumento deve essere in grado di misurare effettivamente la variabile che si propone di misurare; la validità può essere considerata anche sulla base di quanto e come un test è in grado di differenziare le persone).