L'apogeo del barocco
- Introduzione
- Georg Friedrich Händel
- Georg Philipp Telemann
- Riepilogando
In sintesi
Redazione De Agostini
Händel | Profondo conoscitore dell'ambiente teatrale del tempo, compose inizialmente lavori di circostanza per la corte di Londra, città nella quale in anni successivi (1720-27) produsse una serie di melodrammi di altissimo livello: Ottone, Giulio Cesare, Tamerlano. Iniziò poi a sviluppare un nuovo genere di oratorio drammatico, genere che conobbe l'apogeo con il Messiah (1742). L'opera händeliana rappresenta nel suo insieme la sintesi perfetta dell'età barocca, oltre che costituire una delle più prodigiose esperienze artistiche nella storia della musica occidentale. Händel seppe mettere al servizio della propria costante vocazione teatrale un linguaggio esuberante e cosmopolita, una scrittura sapiente, varia e diretta. Nel settore della musica strumentale si segnalano la composizione orchestrale Watermusic, i concerti grossi modellati secondo la tradizione italiana, i concerti per organo, le suite per cembalo e la musica da camera, in cui Händel diede saggio altresì delle proprie prodigiose capacità tecniche come esecutore. |
Telemann | Incline a una sciolta cantabilità melodica, a una semplificazione di certi caratteri del linguaggio barocco, tendenza che ne fece uno dei primi a determinare il nuovo gusto galante, ebbe una ricchissima produzione strumentale, circa 600 opere. Di lui si ricordano in particolare le suite, la "Musica da tavola", le Sei sonate in trio, espressamente ispirate a Corelli. |