Le origini della musica nera
In sintesi
Redazione De Agostini
Le origini | Le origini più remote del jazz risalgono ai tempi della tratta degli schiavi neri, iniziata al termine del XVI secolo, e della loro traduzione forzata in America. Comprati in Africa occidentale presso mercanti indigeni, i neri portarono nel Nuovo Mondo una ricca varietà di musiche, danze, strumenti, vocaboli, riti e tradizioni. |
Lo spiritual | Lo spiritual sorta di canto popolare sacro dei neri americani originò verso il 1800 da un lungo sviluppo storico. Dopo la rivoluzione, si formarono le chiese nere, con propri cantori e maestri di musica; ma gran parte dei neri restava analfabeta e imparava i canti a orecchio. Gli schiavi delle campagne diedero poi vita a nuovi canti, mescolando inni e salmi, melodie sacre e profane, in strutture irregolari, con frasi ritmate ripetute. In breve, il termine spiritual passò a indicare questi canti, spesso associati a danze in tondo (shout). |
Il blues | Il blues, canto accompagnato ma improvvisato nella linea melodica o nel testo, nacque nel momento in cui gli schiavi africani compresero di essere neri americani. Il canto di lavoro e le altre espressioni musicali del tempo della schiavitù divennero inadeguate a descrivere la nuova situazione. Perciò, si è soliti fissare la nascita del blues alla fine dell'Ottocento, quando gli ex schiavi neri, che avevano sempre lavorato in squadra e cantato in coro, diventarono contadini in piccoli appezzamenti isolati. |
Il ragtime | Verso il 1895 la fusione tra musica nera colta e popolare generò a Saint Louis il ragtime, una musica ballabile eseguita spesso al piano ma anche col banjo, in cui la mano sinistra batte un rigido ritmo di marcia mentre la destra suona melodie sincopate. Nato per opera di pianisti neri, dominò l'America per trent'anni, diffuso in copie scadenti dall'industria della canzonetta. Ma per il suo massimo esponente, S. Joplin, il ragtime era un'arte, espressione della cultura nazionale nera. Nel 1910-20 il ragtime fu rinnovato da musicisti neri attivi a New York, fra i quali J.P. Johnson, che per primo inserì nel ragtime l'improvvisazione, trasformandolo in jazz; lo stesso aveva già fatto a New Orleans J.R. Morton. |
Lo stile New Orleans | Quello stile di far musica chiamato "jazz" fu una particolarità di New Orleans, soprattutto di Storyville, la zona della città a luci rosse. Lo stile New Orleans ha caratteri rigorosi, con un repertorio fatto di marce, rag, canzoni e spiritual e si concretizza in una strumentalizzazione del blues, e in misura minore del ragtime, compiuta da orchestre nere. Il jazz di New Orleans si può considerare esaurito attorno al 1920, subito dopo l'esodo dei neri verso le grandi città industriali del nord. Pionieri grandissimi di questa musica furono, fra gli altri, Jelly Roll Morton, King Oliver, James P. Johnson, Sidney Bechet, Bix Biederbecke, Earl Hines. |