Introduzione
Al canto naturale, le società primitive dovettero affiancare un canto eseguito da "professionisti", i cantori dediti ai riti sacri e alle varie forme di celebrazione culturale. Tuttavia, stando ai documenti che possono essere studiati con attendibilità filologica, per la musica occidentale si può parlare di storia del canto solamente a partire dalle prime manifestazioni note del canto liturgico cristiano, quando le melodie vocali nate dal culto divino diedero corpo alla formazione di un repertorio.
Dal canto romano-antico all'ambrosiano, dal gallicano all'ispanico al gregoriano, il canto sacro diffusosi in età medievale viene a esprimere la parola e la fede della comunità in preghiera. Il canto liturgico, che loda e invoca cantando il ringraziamento a Dio, influenzerà successivamente il canto monodico profano medievale, "laico", di trovieri, trovatori, Minnesänger ecc. e, attraversando vie a volte ignote e a volte impervie, giungerà senza smettere di affascinare sino al XX secolo. In sintesi, il canto liturgico fu il nucleo essenziale di tutta l'arte musicale del Medioevo; nella sua esecuzione a più voci gettò il germe della polifonia; alla musica moderna diede l'apporto di una tradizione più che millenaria per quanto concerne il tono, il ritmo della melodia e l'estetica del canto.