Plauto

La vita

Le notizie sulla vita di Plauto sono scarse: era di origine umbra, nato nel territorio dell'attuale Romagna prima del 250 a.C., ma la data di nascita è puramente congetturale e si ricava da Cicerone che lo definisce senex (vecchio; quindi per i romani era almeno sessantenne) quando scrisse lo Pseudolus, la cui prima rappresentazione avvenne nel 191. Anche il nome è stato a lungo oggetto di discussione: nelle edizioni fino all'Ottocento appare come Marcus Accius (o Attius) Plautus, in seguito venne corretto in Titus Maccius Plautus. Maccius è una chiara derivazione da Maccus, la maschera dell'atellana, mentre Plautus, forma romanizzata dell'umbro Plotus, significa secondo i filologi "dai piedi piatti" o "dalle orecchie lunghe e pendenti". Plauto era cittadino romano sicuramente libero. È leggenda dei biografi antichi la notizia che, dopo aver perduto i guadagni realizzati con la sua prima attività di attore, fosse ridotto a condizione servile e costretto a girare la macina di un mulino.

Dubbia è la cronologia delle opere: oltre alla data dello Pseudolus (191 a.C.) si conosce solo quella dello Stichus (200 a.C.); un'allusione contenuta nel testo permette di collocare la rappresentazione della Casina dopo il 186 a.C. Sicura invece è la data della morte, desunta sempre da Cicerone, avvenuta a Roma nel 184.