Ralph Waldo Emerson

Ralph Waldo Emerson (1803-1882), filosofo, saggista e poeta, fu il principale teorico del trascendentalismo ed esercitò un persistente influsso sulla vita intellettuale degli Stati Uniti, divenendo il maestro di un'intera generazione di pensatori e scrittori.

La vita

Appartenente a una famiglia di ministri del culto bostoniani, anch'egli ministro del culto in ambito unitariano, si dichiarò più vicino a Rousseau che a Calvino e, quando arrivarono dall'Europa i soffi del romanticismo e dell'idealismo tedesco (con le rielaborazioni di Coleridge e Carlyle), affermò che Dio non poteva abitare solo nelle "fredde chiese". Lasciò allora il pastorato e si imbarcò per l'Inghilterra, inseguendo chiarificazioni con se stesso e incontri con i principali protagonisti culturali. Qui ampliò la sua formazione, dedicandosi allo studio degli idealisti, del neoplatonismo e delle filosofie orientali. Tornato negli Stati Uniti, si stabilì a Concord, non lontano da Boston, facendone il centro focale delle nuove idee e iniziative e del Trascendental Club. Diede quindi inizio a una lunga e fortunata carriera di oratore.

"Natura"

La sua prima opera di rilievo fu il saggio Nature (Natura, 1836), manifesto del movimento trascendentalista, un discorso sul rapporto occulto fra Natura e Anima, in cui Emerson affermava che Dio si rivela ovunque e in ogni tempo; che la Natura è la rivelazione di Dio; che la ragione (intuizione) è la facoltà con cui l'uomo osserva direttamente lo spirito nella natura; che la comunione della ragione con la natura, intesa come spirito, può redimere l'uomo stimolando le sue affinità spirituali. La liturgia delle Chiese non è sufficiente a iniziare un'anima inerte alla vita dello spirito: il rapporto finito-infinito viene risolto pertanto nell'identità in Dio: soltanto Dio è reale, non essendo il mondo altro che un suo simbolo. L'Over-Soul (anima universale) si rivela nella genuinità, nella schiettezza di una natura considerata come God's garment (veste di Dio) e l'uomo sarà tanto più se stesso, ritrovando la fiducia in sé (self-reliance), quanto più saprà ritrovare le proprie energie originarie, si sentirà tutt'uno con la natura e saprà foggiare a immagine di quest'ultima il proprio universo privato e sociale. Il linguaggio deve essere simbolico, per alludere al divino che è nelle cose, ma al tempo stesso concreto, robusto e "realistico", perché il divino si manifesta nelle cose. La natura, nella sua maestosità e grandiosità, si configura in particolare nell'America, nella "sua vasta geografia che abbaglia l'immaginazione... L'America è un poema steso davanti ai nostri occhi".

Le altre opere

Del 1837 è The American scholar (Lo studioso americano), famoso discorso considerato una "dichiarazione d'indipendenza intellettuale" degli Stati Uniti: lo studioso americano non poteva formarsi attraverso lo studio dei libri e l'insegnamento, che risulterebbe imitazione, ma attraverso l'intuizione e lo studio della natura, la quale insegna a conoscersi e a rappresentare il presente e lo spirito del Nuovo Mondo. Seguirono poi Representative men (Uomini rappresentativi, 1850), una serie di ritratti di uomini che "hanno in sé un di più della divina essenza" (Platone, il filosofo; Swedenborg, il mistico; Montaigne, lo scettico; Shakespeare, il poeta; Napoleone, l'uomo di mondo; Goethe, lo scrittore); English traits (Caratteristiche inglesi, 1856); The conduct of life (La condotta della vita, 1860). Importanti, per lo studio dei fondamenti e del corso del suo pensiero, sono i Journals (Diari, 1820-76). I Poems (Poesie, 1847) mostrano alcune influenze della filosofia orientale, benché egli resti, però, condizionato dalle sue stesse premesse filosofiche.