Jonathan Swift
- Introduzione
- La vita
- Le opere poetiche, satiriche e saggistiche
- "I viaggi di Gulliver"
- Riepilogando
Le opere poetiche, satiriche e saggistiche
Swift cominciò la sua carriera poetica scrivendo odi pindariche ma, come raccontò Samuel Johnson, pare che Dryden lo avesse sconsigliato dall'intraprendere la carriera di poeta. Effettivamente anche le sue successive opere poetiche furono versi occasionali senza un grande valore artistico (Cadenus and Vanessa, 1712-13). Se non grande poeta, Swift fu, invece, sicuramente fra i migliori prosatori del suo tempo; fra il 1696 e il 1698 scrisse The battle of books (La battaglia dei libri), una satira vivace in appoggio del suo patrono, sir William Temple, che si era inserito nella controversia fra i meriti degli scrittori antichi e di quelli moderni, scrivendo un saggio in favore degli antichi. Nel 1704 l'opera venne pubblicata insieme all'altra satira Tale of a tub (Racconto di una botte), questa volta contro la Chiesa di Roma e i dissidenti: la narrazione, in forma allegorica, racconta di un padre che, alla sua morte, lascia in eredità ai figli Pietro, Martino e Giacomo (rispettivamente la Chiesa cattolica, quella anglicana e i protestanti dissidenti) un mantello (le Scritture o la verità cristiana), con istruzioni specifiche sul modo di portarlo e custodirlo, e di come i tre fratelli disobbediscano al volere del padre modificando il mantello. Benché siano Pietro e Giacomo a essere attaccati, anche Martino appare comunque vulnerabile e la satira diviene un'irriverente parodia dell'intera storia della Chiesa cristiana. Altro saggio su questioni religiose è An argument against abolishing christianity (Argomentazione contro l'abolizione del cristianesimo, 1708), in cui veniva attaccata l'ipocrisia dei non credenti, che utilizzavano la religione cristiana solo per convenienza privata.
I saggi politici e di polemica sociale
Passato ai tories, Swift attaccò i whigs con una serie di feroci opuscoli, il più noto dei quali fu The conduct of the allies (La condotta degli alleati, 1711). Al ritorno in Irlanda fu invece legata quella parte della sua produzione costituita dai saggi nei quali sottolineava le spaventose condizioni di vita del popolo irlandese e le ingiustizie perpetrate dal governo inglese: le Drapier's letters (Lettere del drappiere, 1724) raccolgono quattro pamphlet che sferravano un violento attacco alla proposta del governo di coniare una nuova moneta irlandese e giungevano fino all'incitazione al boicottaggio economico; Short view of the present state of Ireland (Breve esposizione dello stato attuale dell'Irlanda, 1727); notevole rilievo ebbe la sua A modest proposal for preventing the children of poor people from being a burden to their parents or country (Una modesta proposta per impedire che i bambini della gente povera siano di peso ai loro genitori o al loro paese, 1729), nella quale Swift sosteneva paradossalmente che per risolvere le difficoltà economiche dei poveri si sarebbero potuti allevare i loro figli come porcellini per poi darli in pasto ai ricchi. La completa indifferenza simulata in questa assimilazione tra animali e bambini nasconde una feroce indignazione per le condizioni di questi ultimi e l'apparente calma con cui Swift formula la sua tesi è in realtà furore.