La poesia
- Introduzione
- La poesia "augustea"
- Fra classicismo e romanticismo
- Riepilogando
Fra classicismo e romanticismo
La nota di malinconia filosofica presente nella poesia di Thomson divenne una tendenza più generale alla poesia meditativa nei poeti successivi all'"età augustea". Tematiche di questa poesia, che è stata definita preromantica per l'anticipazione di temi cari al romanticismo, furono un ritorno alla natura, con un interesse per l'elemento pittoresco, selvaggio e solitario, il culto per la malinconia e la sensibilità (manifestato dall'interesse per rovine, cimiteri e dall'idealizzazione della solitudine), il culto per il primitivo in contrapposizione alla civiltà, l'interesse per l'elemento esotico, bizzarro e per il sublime, l'interesse per il Medioevo e l'arte gotica, l'importanza data alle esigenze dell'immaginazione.
Edward Young (1683-1765) mostrò una nota soggettiva e un lessico più intenso che elegante nel poema elegiaco The complaint; or night thoughts on life, death, and immortality (Il lamento; ovvero pensieri notturni sulla vita, la morte e l'immortalità, 1742-46), ispirato dalla morte della moglie. Il poema è un tipico esempio della voga delle cupe meditazioni in versi e godette di grande e lunga fama (in Italia fu tradotto con il titolo Le notti) come modello di poesia sepolcrale.
Il poeta ed erudito scozzese Robert Blair (1699-1746) offrì nel celebre poemetto The grave (La tomba, 1743) una meditazione sulla morte in blank verse, nella quale il compiacimento dell'orrore è subordinato a un fine religioso.
Mark Akenside (1721-1770) discusse nel poemetto filosofico in versi sciolti The pleasures of imagination (I piaceri della fantasia, 1744), ispirato a Virgilio e Orazio, del "bello" e del "sublime", associandoli non alla barbarie "gotica" ma al "genio dell'antica Grecia".
L'attività letteraria dei fratelli Joseph (1722-1800) e Thomas Warton (1728-1790), pur non avendo grande valore poetico, ebbe una fondamentale importanza nella storia del gusto, perché loro fu la prima formulazione di quella concezione della poesia che avrebbe dominato la scena letteraria per più di centocinquant'anni: nota malinconica, interesse per il primitivo, il bizzarro, il sublime e il patetico, così come si sosteneva in Essay on the genius and writings of Pope (Saggio sul genio e le opere di Pope, 1756-82).
William Collins (1721-1759) fu poeta ancora a metà fra due mondi: quello del linguaggio artificioso settecentesco e quello dell'interesse per le rovine, la solitudine e la malinconia. Le sue Odes (1747) furono molto ammirate dai romantici per la musicalità del verso, il sentimento della natura e il fascino dell'esotico e del passato.
Thomas Gray
Thomas Gray (1716-1771) fu poeta di grande erudizione e vasti interessi letterari, che sperimentò molti generi poetici. Caratteristici in tal senso sono le sue odi pindariche The progress of poesy (Il cammino della poesia, 1754) e i componimenti di argomento storico o mitologico The bard (Il bardo, 1757) e The descent of Odin (La discesa di Odino, 1768), ispirati dalla tradizione celtica e scandinava, che contribuirono a rendere popolari le antiche leggende germaniche e celtiche. Il suo componimento più famoso, Elegy written in a country churchyard (Elegia scritta in un cimitero di campagna, 1751), è un poemetto dal tono elegiaco e meditativo che appartiene alla voga delle contemplazioni tombali, ma di qualità artistica decisamente superiore. Dalla contemplazione del paesaggio Gray passa a riflessioni sulla vita delle comunità rurali, riprende una polemica borghese contro le classi nobiliari improduttive, per poi ripiegare su una nota più intima con il lamento per la morte oscura di un poeta sensibile e sfortunato (immagine idealizzata dello stesso autore). Temi fondamentali dell'opera sono il riconoscimento della moralità della vita contadina, la rassegnazione alla volontà di Dio e il rinvio del verdetto finale sull'uguaglianza degli uomini al momento della morte.