La poesia dopo Eliot
Gli anni Venti
L'attività poetica di questo decennio fu fortemente condizionata dalla poesia innovatrice e sperimentale di T.S. Eliot, l'autore di The waste land (La terra desolata, 1922), il poema che per primo espresse le nuove tendenze poetiche, segnando una svolta decisiva nella storia letteraria inglese e americana. Mutò sostanzialmente anche la figura del poeta, che cessò di essere il "dolce cantore", selezionatore delle immagini più armoniose, abbandonato alle emozioni per tradurle in versi dalla dolcezza affettata, e divenne l'"esploratore" della realtà, sostenuto dallo strumento di un linguaggio che creava complesse strutture di significati.
Fra gli autori: la poetessa Edith Sitwell (1887-1964), innovatrice per l'uso sapiente di assonanze, allitterazioni, pause e per la capacità di tradurre in vivissime immagini la realtà delle cose attraverso una sensibilità medievale e barbarica (Clowns' houses, Le case dei pagliacci, 1918; The canticle of the rose, Il cantico della rosa, 1949).
Robert Graves (1895-1985), dopo un esordio nel gruppo dei georgiani, se ne allontanò per dar vita a una poesia personale, ironica e confidenziale, ma dovette attendere fino al 1950 per vedere riconosciuta la propria statura, forse per non aver preso parte alla rivoluzione poetica di Eliot: egli, infatti, nei suoi Poems (scelti e raccolti nel 1959) si rifaceva alla tradizione poetica precedente, adattandola alla propria sensibilità e infondendole nuovo vigore e significato. Fu anche autore di romanzi storici e saggi.
Edwin Muir (1887-1959), scozzese, compose liriche dalla forza poetica suggestiva, in cui si mescolano motivi biblici e immagini del paesaggio e della storia scozzesi, evocati con toni mistici e visionari (First poems, Prime poesie, 1925; Journeys and places, Viaggi e paesi, 1937); fu autore anche di numerosi saggi critici e tradusse le opere di F. Kafka.
Hugh MacDiarmid, pseudonimo di Christopher Murray Grieve (1892-1978), sostenitore del recupero delle tradizioni celtiche e fondatore del partito nazionalista scozzese, è considerato come il miglior poeta dialettale scozzese contemporaneo (Collected poems, Poesie scelte, 1962; 1970): egli scrisse in scozzese e in inglese, mostrando una crescente preoccupazione per i problemi sociali e politici.