La poesia dopo Eliot
- Introduzione
- Gli anni Venti
- Gli anni Trenta e Quaranta
- Wystan Hugh Auden
- Dylan Thomas
- Gli anni Cinquanta
- Gli ultimi decenni del Novecento
- Riepilogando
Gli anni Trenta e Quaranta
Anche i poeti degli anni Trenta continuarono a essere tecnicamente e stilisticamente debitori di Eliot, più o meno da autore ad autore, ma la differenza dai precedenti, e tratto comune a tutti i poeti, fu l'impegno politico e ideologico. Comune fu anche il bagaglio di letture, che comprendeva Freud, Marx, Pound, Yeats, Hopkins, i simbolisti francesi e i poeti metafisici del Seicento.
Cecil Day Lewis (1904-1972), di origine irlandese, dopo le prime poesie su modello georgiano si indirizzò verso una poesia di avanguardia, di impostazione politica radicale e dal linguaggio estremamente moderno. L'influenza di W.H. Auden è evidente nella produzione di opere di ispirazione socialista (Transitional poem, Poema di transizione, 1929; From feathers to iron, Dalle piume al ferro, 1931), ma Lewis in successive raccolte elaborò una visione poetica più personale. Scrisse anche famosi romanzi polizieschi sotto lo pseudonimo di Nicholas Blake.
Louis MacNeice (1907-1963), di origine irlandese, sulla scia di W.H. Auden e dei poeti "impegnati" pubblicò una prima raccolta di Poems (Poesie, 1935) e il poemetto Autumn journal (Diario d'autunno, 1939). Le raccolte successive, Autumn sequel (Seguito d'autunno, 1954) e Solstices (Solstizi, 1961), mostrano un respiro più ampio e risentono dell'influenza di Yeats e di Eliot. Infine, Collected poems (Poesie raccolte, 1966, postumo) comprende componimenti che rivelano una sensibilità personale nel cogliere le malinconie e le ironie della vita.
Stephen Spender
Stephen Spender (1909-1995), londinese, formò insieme con W.H. Auden, C.D. Lewis e L. MacNeice un gruppo politico antifascista. Partecipò alla guerra di Spagna, la cui esperienza gli ispirò Poems for Spain (Poesie per la Spagna, 1939). Un forte impulso lirico, unito a un'esigenza morale e a un linguaggio vigoroso, caratterizza The still centre (Il centro immobile, 1939), Ruins and visions (Rovine e visioni, 1942), The edge of being (Il margine dell'esistenza, 1949) e The generous days (I giorni generosi, 1971). Si dedicò anche alla saggistica con The destructive element (L'elemento distruttivo, 1935), The making of a poem (La creazione di una poesia, 1955), The struggle of the modern (Moderni o contemporanei?, 1963) e Love-hate relations (Rapporti di odio-amore, 1974), sulle relazioni culturali fra inglesi e americani. Nella sua autobiografia World within world (Mondo nel mondo, 1951) definì la propria generazione a confronto con la lost generation, la generazione perduta americana divided generation, una "generazione divisa" fra la vocazione letteraria e l'esigenza di salvare il mondo dal fascismo. Del resto, quelli erano gli anni dell'impegno politico, della solidarietà con gli oppressi, i più deboli e i perseguitati. La poesia abbandonava il proprio isolamento per divenire grido di protesta, esortazione a combattere, veicolo di messaggi e propaganda politica.