I Vangeli e la letteratura greco-cristiana
Le lettere degli apostoli
Completa il canone del Nuovo Testamento l'insieme delle lettere (databili fra il 50 e il 100): 13 attribuite a Paolo e 7 chiamate “cattoliche”, cioè “canoniche” (1 di Jacopo, 2 di Pietro, 3 di Giovanni, 1 di Giuda). Si aggiunge a queste l'epistola agli Ebrei, erroneamente attribuita a Paolo per molti secoli, e ancora senza una paternità certa. Genere ben conosciuto nell'antichità e utilizzato anche per le trattazioni dogmatiche, la lettera ricopre nell'ambito del cristianesimo un valore duplice: di insegnamento attraverso la tradizione del messaggio evangelico (spesso riportato dai diretti testimoni) e di espressione di sollecitudine e vicinanza verso le nuove comunità cristiane sparse nel bacino del Mediterraneo.
È certamente Paolo (nato a Tarso tra il 5 e il 10 d.C.), cittadino romano, convertitosi al cristianesimo a Damasco nel 30, il più instancabile “apostolo delle genti”. Le sue lettere, alcune di grandissimo valore anche letterario, fanno intuire una personalità eccezionale, ma anche un uomo di cultura (sapeva perfettamente greco e aramaico e aveva ricevuto un'educazione rabbinica), doti che si uniscono al vigore che anima la sua testimonianza di fede.