La narrativa
Il romanzo
In epoca romantica il romanzo, condizionato dal modello tedesco I dolori del giovane Werther di Goethe da una parte e dalle opere dell'inglese W. Scott dall'altra, si indirizza preferibilmente sul filone lirico-autobiografico o storico. A partire dalla rivoluzione di luglio (1830) diventa d'attualità il romanzo sociale o d'ambientazione contadina.
Eugène Fromentin
Eugène Fromentin (1820-1876), di La Rochelle, dopo studi di legge e pittura a Parigi viaggiò a lungo nell'Africa del Nord, che descrisse nei racconti di viaggio Un été dans le Sahara (Un'estate nel Sahara, 1857) e Un an dans le Sahel (Un anno nel Sahel, 1858). Suo capolavoro è il romanzo psicologico Dominique (1862), trasposizione pudica e malinconica di un'intensa storia d'amore dell'autore. L'eroe di Fromentin prende le distanze dai modelli romantici, quali Adolphe di Constant, a cui pure fa pensare, in quanto, scegliendo la separazione definitiva, giunge a dominare la propria sensibilità. In equilibrio fra realtà e soggettività, il romanzo unisce l'analisi interiore alle mirabili descrizioni della campagna della Saintonge.
Alexandre Dumas figlio
Alexandre Dumas (1824-1895), figlio naturale del romanziere omonimo riconosciuto dal padre nel 1831, visse una giovinezza inquieta, che si riflette nella prima raccolta di poesie, Péchés de jeunesse (Peccati di gioventù, 1845). Una tormentata vicenda personale ispirò il suo capolavoro, il romanzo La dame aux camélias (La signora delle camelie, 1848), in cui il tema della redenzione di una cortigiana attraverso la passione è espresso con accenti accorati e sinceri. L'adattamento teatrale, scritto dallo stesso Dumas e rappresentato nel 1852, ottenne un immenso successo. Più tardi G. Verdi ne ricavò l'opera La traviata. Dopo quel trionfo, Dumas scrisse molte altre fortunate opere teatrali, in cui affrontò temi sociali e morali (divorzio, paternità, rapporto uomo-donna), ma, apprezzate dai contemporanei, esse appaiono oggi conformiste e moralistiche.
George Sand
George Sand, pseudonimo di Amandine-Lucie-Aurore Dupin (1804-1876), parigina, orfana di padre aristocratico e madre popolana, venne educata dalla nonna materna a una mentalità libera e anticonformista, che ne improntò il costume di vita e l'espressione letteraria. Sposò diciottenne il barone Casimir Dudevant ed ebbe due figli, con i quali dopo il fallimento del matrimonio si stabilì a Parigi, dove conobbe gli ingegni del tempo Flaubert, i fratelli Goncourt, T. Gautier e si gettò in una serie di relazioni turbinose, fra gli altri con P. Mérimée, Musset e il musicista Chopin, che fecero scandalo. Affiancò all'impegno culturale quello sociale e politico, che la spinse a partecipare alla rivoluzione del 1848, a propagandare gli ideali del socialismo e a sostenere l'emancipazione femminile. La sua vastissima produzione letteraria è riconducibile a quattro filoni, spesso compresenti: il romanzo femminista, quello socialista, umanitario e mistico, quello rustico o campestre, quello favoloso e idealistico. Tra le opere si ricordano Indiana (1832), romanzo femminista dei primi anni parigini; Le compagnon du Tour de France (Il compagno del Giro di Francia, 1840) e Consuelo (1840), riconducibili al filone mistico; François le Champi (1848) e La petite Fadette (La piccola Fadette, 1849), collocabili nel filone rustico.
Eugène Sue
Marie-Joseph Sue, detto Eugène (1804-1857), di Parigi, fece il medico di bordo finché la cospicua eredità paterna non gli permise di vivere nella società parigina e tentare il successo con romanzi d'avventura e romanzi neri: Plick et Plock (1831), Atar-Gull (1831), Latréaumont (1837). Conquistato alla causa socialista e umanitaria di C. Fourier e P.-J. Proudhon, imboccò la strada del romanzo sociale con Les mystères de Paris (I misteri di Parigi), che uscì a puntate sul "Constitutionnel" (1842-43) ottenendo uno straordinario successo. Uguale fortuna ebbero Le juif errant (L'ebreo errante, 1845-47), Les sept péchés capitaux (I sette peccati capitali, 1847-49), Les mystères du peuple (I misteri del popolo, 1849-56), ma l'opera di Sue, mossa da intenti generosi e fervida invenzione, risulta limitata da un populismo schematico, dalla piattezza e faciloneria stilistica, dal carattere stesso di produzione in "serie".