La poesia romantica: Lamartine, Vigny e Musset
- Introduzione
- Lamartine
- Alfred de Vigny
- Alfred de Musset
- Riepilogando
In sintesi
Redazione De Agostini
La poesia romantica | Privilegia la soggettività e coltiva temi classici vissuti come esperienze e forme più libere. |
Lamartine | Alphonse-Marie-Louis Prat de Lamartine (1790-1869) viene da una famiglia nobile di Mâcon. Il suo capolavoro sono le Meditazioni poetiche (1820), liriche di esaltazione romantica. Nel Viaggio in Oriente (1835) rievoca la sua spedizione in terre lontane. L'impegno politico lo spinge a tentare senza successo opere d'intonazione sociale come la Marsigliese della pace (1841). |
Poesia e pensiero | Dotato di una forte musicalità, perde con gli anni il suo talento diventando retorico, ripetitivo ed enfatico. La sua opera migliore sono certamente le Meditazioni, in cui memoria e paesaggio esprimono la percezione intima dell'irreparabilità del tempo. |
Vigny | Alfred de Vigny (1797-1863) dopo l'esperienza della vita militare si accosta ai cenacoli romantici. Pubblica Poesie (1822); in seguito a un matrimonio infelice si ritira in solitudine. |
Poesia e pensiero | La prima raccolta organica è Poemi antichi e moderni (1826), in cui esprime la solitudine del genio e la sofferenza dell'umanità. Nei Destini (1864) affronta simbolicamente il tema della fede nell'umanità. Dopo il romanzo storico Cinq-mars (1826), con Stello (1832) descrive la maledizione del genio. In Servitù e grandezza militari (1835) accomuna i destini del nobile, del poeta e del soldato, i tre paria della società. La sua poesia è una fusione di pessimismo e fede nell'umanità che lo porta però a rifiutare la disperazione. |
Musset | Alfred de Musset (1810-1857) entra in contatto con il cenacolo romantico di Hugo e pubblica Racconti di Spagna e d'Italia (1830). Due anni dopo prende le distanze dall'ambiente romantico con Pensieri segreti di Rafaël, rifiutando ogni impegno politico e di scuola. |
Poeta, commediografo e romanziere | Scrive opere teatrali destinate alla lettura: Uno spettacolo in poltrona (1832); Andrea del Sarto (1833); I capricci di Marianna (1833). Ha una tempestosa relazione con George Sand. Escono i capolavori drammatici: Non si scherza con l'amore (1834), Lorenzaccio (1834) e il romanzo autobiografico Le confessioni di un figlio del secolo (1836). Tra le ultime opere migliori sono le novelle Mimi Pinson (1845), Storia di un merlo bianco (1852) e le commedie Non bisogna mai giurare (1836) e Impossibile pensare a tutto (1851). |
La lirica come confessione | Il carattere più originale della sua opera è la confessione, moderata dall'ironia e traboccante di sentimentalismo. |