Paul Valéry
- Introduzione
- La vita e le opere
- La poesia assoluta
- Riepilogando
La vita e le opere
Paul Valéry (1871-1945) è uno dei più grandi poeti francesi del Novecento. Oltre alla produzione poetica, però, la sua fama è legata anche alla saggistica affrontata nelle più varie direzioni, dalla filosofia alla linguistica alle questioni sociali.
La formazione
Di padre corso e di madre italiana, trascorse l'adolescenza a Sète, sua città natale, sul mar Mediterraneo. Dopo gli studi di diritto si diede alla poesia, ispirato dalle numerose letture: suoi maestri, insieme a Baudelaire e Poe, furono Verlaine e Mallarmé, di cui in seguito frequentò gli incontri del martedì. I suoi primi componimenti simbolisti vennero apprezzati da Mallarmé. Nel 1892, turbato da un fallimento sentimentale, deluso nelle ambizioni letterarie, giunse alla conclusione che amore e poesia erano "idoli" spregevoli e caotici, legati alle forze più oscure della personalità. Decise quindi di rinunciare alla creazione artistica. Trasferitosi a Parigi (1894), impiegatosi come segretario nell'agenzia Havas (1900-22), intraprese un originale percorso intellettuale, dedicandosi allo studio della matematica e alla meditazione sui meccanismi del funzionamento dell'intelligenza. Quasi ogni giorno annotava le sue riflessioni. Nacquero così 257 Cahiers (Quaderni, 1957-61 postumi). Scriveva intanto alcune opere in prosa. Nel saggio Introduction à la méthode de Léonard de Vinci (Introduzione al metodo di Leonardo da Vinci, 1895) individuava in Leonardo un personaggio-mito, figura ideale sintesi di creazione artistica e indagine scientifica. Il racconto La soirée avec Monsieur Teste (La serata con il signor Teste, 1896) rappresenta un alter ego narcisistico dell'autore, un uomo che ha raggiunto il perfetto dominio del proprio pensiero.
Il ritorno alla poesia
Dopo un silenzio di quasi vent'anni Valéry ritornò alla poesia con La jeune Parque (La giovane Parca, 1917), poema sul risveglio della coscienza, in cui la concentrazione e la raffinatezza formale sfociano in un difficile ermetismo. Nel 1920 pubblicò Album de vers anciens (Album di versi antichi), raccolta dei poemi del periodo simbolista, e quindi la sua opera maggiore, Charmes (1922), il cui titolo equivale al latino carmina, alludendo anche alla poesia come incanto, fascinazione. La raccolta comprende Le cimetière marin (Il cimitero marino), Ébauche d'un serpent (Abbozzo di un serpente), Fragment d'un Narcisse (Frammenti di un Narciso), che racchiudono i temi principali della sua poetica: il desiderio della conoscenza, l'orgoglio dell'intelligenza, la coscienza del nulla, il conflitto tra l'immortalità e la morte. I due dialoghi Eupalinos, ou l'architecte (Eupalinos o dell'architettura, 1923) e L'âme et la danse (L'anima e la danza, 1923) propongono un ideale estetico che identifica il poeta con figure quali l'architetto, lo scultore o la danzatrice, capaci di realizzare il dominio della materia e la sottomissione del caso.
Con la pubblicazione di Charmes si chiuse la carriera poetica di Valéry, divenuto un personaggio celebre, poeta ufficiale, membro dell'Académie française (1925), professore al Collège de France (1937). Gli articoli di quegli anni furono raccolti nei cinque volumi di Varieté (Varietà, 1924-44) e nelle raccolte Regards sur le monde actuel (Sguardi sul mondo attuale, 1931), Mauvaises pensées (Cattivi pensieri, 1942), Tel quel (Tal quale, 1941-43). Morì a Parigi.