La "nouvelle critique"
In sintesi
Redazione De Agostini
Gaston Bachelard | Gaston Bachelard (1884-1962) sottolinea il ruolo dell'immaginazione: la creazione artistica non si riduce alla coscienza, ma ha radici nella zona profonda, dove nascono le immagini. Il critico deve "sognare con il creatore". Saggi: La psicoanalisi del fuoco (1938), L'acqua e i sogni (1942), La poetica della rêverie (1961). |
Maurice Blanchot | Maurice Blanchot (1907-2003) anticipa il nouveau roman per la dissoluzione delle strutture narrative. Opere: Thomas l'oscuro (1941), L'Altissimo (1948), L'attesa, l'oblio (1962). |
La "nouvelle critique" | È un orientamento che afferma l'autonomia del fatto letterario e la preminenza del testo, perché possiede pluralità semantica e gamma di significati impliciti ben più ampie di quelle manifestate dalla lettera. |
Roland Barthes | Roland Barthes (1915-1980) elabora la nozione di scrittura. Insiste sulla polivalenza del discorso letterario: ogni lettura rappresenta un solo percorso tra molti possibili. Opere: Il grado zero della scrittura (1953), Miti d'oggi (1957), S/Z (1970), Frammenti di un discorso amoroso (1977). |
Gérard Genette | Gérard Genette (1930) si muove all'interno di una duplice ispirazione: da un lato la teoria generale delle forme letterarie, la poetica, dall'altro il concreto lavoro dell'analisi del testo. Opere: Figure (1966), Figure II (1969), Figure III (1972), Nuovo discorso del racconto (1983). |
Jean Starobinski | Jean Starobinski (1920) utilizza psicoanalisi, fenomenologia e critica tematica per cogliere le tendenze e le forme dell'immaginario e della sensibilità artistica: L'occhio vivente (1961), L'invenzione della libertà (1964), La relazione critica (1971). |