Il Rinascimento
Se con il termine umanesimo si fa riferimento più specificatamente alla cultura del '300 e del '400, con la nozione di Rinascimento si indica più in generale il periodo compreso fra i secc. XIV e XVI, caratterizzato da un programma e da un progetto di "rinnovamento" spirituale, religioso, culturale e politico. Il Rinascimento è innanzitutto un fatto di cultura, una concezione della vita e della realtà che opera nelle arti, nelle lettere, nelle scienze, nel costume con l'intenzione di riproporre i modi e le forme di vita intellettuale e artistica dell'età classica.
Le arti e il nuovo ruolo degli intellettuali
Il mondo che si riflette nelle arti figurative, nella letteratura e negli ideali educativi del Rinascimento è un mondo più spesso enigmatico e inquieto che limpido e armonioso. Tuttavia l'espressione delle arti figurative trova nel Rinascimento uno spazio straordinariamente ampio di manifestazione in una nuova sintesi di natura e di proporzione con cui si raffigura l'armonico rapporto tra l'uomo e le cose. La letteratura stenta a raggiungere un risultato analogo, perché parzialmente impedita dal divario esistente tra il primato culturale del latino, l'idioma dei modelli letterari, e l'imporsi del volgare come forma linguistica predominante. La circolazione degli intellettuali e degli artisti nelle diverse città della penisola italiana è favorita dalla crescente pratica del mecenatismo: il mecenate si presenta non solo come benevolo protettore della cultura, ma come soggetto capace di progettare gli investimenti nel campo delle lettere, delle arti e delle città per dare espressione ai valori dell'umanesimo.