Fenomenologia e conoscenza
La Fenomenologia dello spirito vuole essere "scienza dell'esperienza della coscienza", cioè vuole mostrare il cammino della coscienza verso il sapere assoluto, a partire dalle prime e più semplici manifestazioni dell'essere determinato (la "coscienza immediata"). Hegel suddivide l'itinerario fenomenologico in sei "momenti" (Coscienza, Autocoscienza, Ragione, Spirito, Religione, Sapere assoluto), ciascuno dei quali raccoglie forme omogenee di rapporto fra coscienza e oggetto. I momenti si traducono nella storia in "figure", che esprimono una forma culturalmente determinata di tale rapporto (per esempio, la "coscienza infelice" del Medioevo, che tende all'assoluto senza raggiungerlo). La dialettica fenomenologica procede perciò, attraverso modi sempre più complessi di relazione, dalle forme più elementari di rapporto, che esprimono al contempo il massimo di alterità tra soggetto e oggetto (la "certezza sensibile") al "sapere assoluto", che rappresenta il massimo di unità in cui ogni forma di alterità è tolta.
Nella versione matura del sistema hegeliano, corrispondente all'Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, la fenomenologia dello spirito viene limitata ai primi tre momenti (Coscienza, Autocoscienza, Ragione) e viene ridimensionato il suo ruolo speculativo, non essendo più considerata la porta di accesso al "sistema della scienza".