La scuola di Elea: Senofane, Parmenide, Zenone, Melisso

Zenone

Discepolo di Parmenide, Zenone vive a Elea fra i secc. VI e V a.C. Per difenderne le teorie paradossali elabora il metodo della dimostrazione dialettica, la quale prova la verità di una tesi dimostrando la falsità del suo contrario (antitesi). Gli otto argomenti che egli produce per dimostrare l'assoluta immobilità e unità dell'essere sono dunque rivolti contro il movimento e la molteplicità.

L'argomentazione contro il movimento si fonda sul cosiddetto argomento della dicotomia (in greco: tagliare in due), il quale sostiene che il movimento è impossibile perché un corpo per raggiungere la meta dovrebbe attraversare infiniti intervalli, per i quali occorrerebbe un tempo infinito. Gli esempi più celebri sono quello di Achille e la tartaruga (per cui il velocissimo Achille non riuscirà mai a raggiungere il lento animale), e l'argomento della freccia (la freccia occupa in ogni istante del volo un punto fermo, e quindi la somma di punti fermi non può dare origine a un movimento) si basa su principi analoghi.

Il gruppo di argomenti contro la molteplicità si basa invece su questo ragionamento: perché esista una molteplicità devono esistere molteplici unità. Ora, siccome non è possibile fissare un limite alla divisibilità di un oggetto, queste molteplici unità sono di numero infinito. Se poi ciascuna di queste infinite unità ha un'estensione, per quanto minima, l'oggetto/molteplice che compongono risulterà spazialmente infinito, in quanto somma di infinite estensioni. Se invece le unità costitutive non fossero dotate di estensione (e d'altra parte un'unità estesa non sarebbe una vera unità, perché sarebbe divisibile in altre unità), se insomma la loro estensione fosse uguale a zero, il corpo composto equivarrebbe alla somma di infiniti zeri, e dunque scomparirebbe nel nulla. Questo argomento (detto dell'infinitamente grande e dell'infinitamente piccolo) è il fondamento dell'argomentazione contro la molteplicità.

Alla base delle argomentazioni di Zenone vi è un'indebita identificazione fra realtà logica e realtà empirica, che, però, ha avuto il merito di portare la filosofia successiva ad affrontare il confronto fra il piano dell'essere e del logós-pensiero e quello della realtà sensibile. Il pensiero dello stesso Parmenide veniva però così radicalizzato, in quanto la via dell'opinione plausibile, che lasciava una qualche parvenza di verità anche al mondo dell'opinione, era in tal modo cancellata.